Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Roma Kovacić,
il Michelangelo
della Croazia

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Roma Kovacić, <BR> il Michelangelo <BR> della Croazia

ROMA: KOVACIĆ “MICHELANGELO DELLA CROAZIA”

In mostra a Roma l’eccezionale arte scultorea dell’artista croato Kuzma Kovacić le cui opere più prestigiose sono state selezionate per una grande mostra - per la prima volta in Italia – a Roma, fino al 20 maggio, presso i Musei di San Salvatore in Lauro-Museo Donazione Umberto Mastroianni. L’esposizione, intitolata “Pellegrino nella scultura“, si propone di presentare il lavoro di un artista contemporaneo di ispirazione cristiana che scaturisce dalla fede e che modella la fede, raro esempio nell’ambito delle arti visive contemporanee del mondo occidentale. Definito il “Michelangelo della Croazia”, Kovacić basa la sua ricerca sulla scoperta di nuovi spazi della scultura nelle forme inventive, utilizzando diversi materiali, da quelli tradizionali e organici a quelli moderni, industriali e anorganici:  pietra e legno di diversi tipi e colori, bronzo, metalli preziosi e non preziosi, vetro, spugna, argilla, intonaco, tela, carta e numerosi altri. Al centro il rapporto tra Arte e Fede, che lui stesso ha fatto emergere per ben quattro decenni nelle centinaia di opere create - dalla celebre porta della Cattedrale di Hvar alle monete della Repubblica di Croazia, dagli imponenti monumenti negli spazi pubblici del Suo Paese, come l’Altare della Patria croata,  ai mastodontici rilievi nei luoghi sacrali. La mostra è frutto di una collaborazione tra l’ambasciata della Repubblica di Croazia presso la Santa Sede e il Musei Ivan Mestrović, nell’anno in cui si celebra il 25.mo anniversario del riconoscimento della Repubblica di Croazia.

 

ROMA: OPERE D’ARTE? IL VISITATORE CHE LE GUARDA

Le sale di un museo d’arte prevedono un pubblico che guarda le opere, non un pubblico che osserva un pubblico. E la scena non è quella dell’opera, ma quella del pubblico che la attraversa. L’obiettivo dell’esposizione “Genius Loci. Nel teatro dell'Arte” di Roberto Cotroneo, fino 4 giugno alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea, cattura le persone dentro uno spazio espositivo, intente a osservare un quadro di Edward Hopper o di Piero della Francesca, una fotografia di David Lachapelle o un’opera di Alberto Burri o di Mimmo Paladino. L’osservazione lo porta ad inserire i soggetti dentro un’immagine ulteriore, che è l’immagine fotografica, capace di sommare le diverse arti con i corpi in movimento, i riflessi, le posture, la sensualità. Molti visitatori, se non quasi tutti, fotografano quello che vedono; altri si assentano, trovano distrazioni, guardano gli smartphone e attendono notizie dal loro mondo privato all’interno di spazi estranei.

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NAPOLI: VIAGGIO NEL GENIO DI TOTO’

In occasione del cinquantenario della scomparsa del grande Antonio de Curtis, in arte Totò, avvenuta il 15 aprile 1967, e nell’ambito delle celebrazioni che si terranno in suo ricordo, Napoli ospita, fino al 9 luglio, la mostra monumentale “Totò Genio”, voluta dall’Associazione Antonio de Curtis, promossa e co-organizzata dal Comune di Napoli in collaborazione con Istituto Luce, il Polo Museale della Campania – Palazzo Reale, la RAI, la Siae e con il contributo di Rai Teche e dell’Archivio Centrale dello Stato. Curata da Alessandro Nicosia, insieme a Vincenzo Mollica, la mostra è la prima grande antologica dedicata a Totò e vuole mettere in luce la grandezza di uno dei maggiori interpreti italiani del Novecento: un viaggio indietro nel tempo, attraverso l’arte universale di Totò, figura poliedrica che ha giocato la sua vita gomito a gomito con l’arte dello stupore. Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi De Curtis Di Bisanzio, più brevemente Antonio de Curtis e conosciuto al grande pubblico come Totò, è stato uno dei maggiori artisti italiani, simbolo dello spettacolo comico in Italia, un artista a tutto tondo, attore di teatro e di cinema (sono 97 i film da lui interpretati) ma anche poeta e autore di  canzoni. Proprio in virtù del forte legame che univa Totò a Napoli, si è scelto di ospitare questa grande mostra nella città da lui tanto amata, come prima tappa di un lungo progetto itinerante nazionale e poi internazionale. Tre i luoghi prescelti per mettere insieme i tanti tasselli di un grande mosaico che rappresenta l’arte di Totò: il Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore. All’interno di questi prestigiosi spazi si snoda il percorso delle mostre nella mostra, che ripercorrono e raccontano attraverso centinaia di documenti tra fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste e giornali d’epoca, spezzoni cinematografici e televisivi, manoscritti personali, lettere, cimeli e materiale inedito, la vita, l’arte e la grandezza del Principe Antonio de Curtis. In particolare “Genio tra i geni”, nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo, ripercorre e racconta il rapporto tra Totò e i grandi della cultura del Novecento. Aprono l’esposizione le interviste a personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo italiani, tra i quali Dario Fò, Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Mina, Fiorello che raccontano il loro legame con Totò e quello che il grande attore ha rappresentato per loro. In questa sezione sono esposti i disegni che Federico Fellini dedicò a Totò. In lui vedeva un artista senza tempo. E ancora quelli realizzati negli anni ’50 da Ettore Scola per la rivista satirica Marc’Aurelio e gli oltre trenta schizzi di Pasolini per La terra vista dalla luna, episodio del film Le streghe (1967) interpretato da Totò. E ancora si possono ammirare i disegni di fumettisti celebri come Crepax, Pratt, Manara, Onorato e Pazienza, oltre ai lavori di giovani artisti ispirati dalla sua figura. Una parte della mostra espone documenti e carteggi, come quelli di Pasolini e Zavattini. “Totò, che spettacolo!”, nella sala Dorica di Palazzo Reale, analizza il rapporto tra Totò e le arti: costumi di scena originali, filmati e installazioni multimediali  saranno al centro di questa sezione, in cui Totò sarà nuovamente in scena con la sue voce e le sue inconfondibili “smorfie”. Al centro il baule di scena, che Totò portava sempre con se nei teatri e nei set cinematografici. Il baule di scena, affidato, custodito e successivamente donato da Totò a suo cugino e segretario Eduardo Clemente attualmente è custodito dal figlio Federico, che lo ha messo a disposizione per l’esposizione. Saranno esposte anche quattro poesie inedite che mettono in luce il Totò più intimo e lontano dai riflettori e dall’immagine di Principe della risata, quello che rifugiava sentimenti e sensazioni nella poesia o nelle canzoni. “Dentro Totò”, all’interno del Convento di San Domenico Maggiore, permette di scoprire nuovi importanti aspetti della figura del grande artista, attraverso diverse sezioni. In questa parte dell’esposizione verrà raccontato un Totò più “privato” attraverso 250 fotografie che lo ritraggono nei fuoriscena dei suoi film, nei momenti di vita quotidiana, nelle serate mondane e che mostrano le sue passioni, come quella per gli animali. Nella prima sezione Totò e il cinema, allestita nel Piccolo Refettorio, verranno esposti manifesti, locandine e fotobuste dei 97 film che hanno visto protagonista Totò e che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico. Totò e la pubblicità racconta un aspetto meno noto della sua carriera; come molti altri personaggi del cinema e della televisione, ha fornito la propria testimonianza diretta sulla qualità dei prodotti italiani. Negli anni è stato testimonial di diversi prodotti, come nel 1957, quando insieme a Franca Faldini è stato protagonista della pubblicità della Lambretta, oppure ancora nel caso della Perugina, che lo scelse come volto per pubblicizzare il famoso Bacio. “Nessuno mi ricorderà” è la frase con cui, pochi giorni prima della sua scomparsa, Totò chiuse un’intervista. In questa parte della mostra vengono raccontati i suoi funerali, che furono tre, il primo a Roma, il secondo a Napoli e il terzo nel Rione Sanità a Napoli, in cui era nato. Attraverso fotografie, filmati storici provenienti dall’Archivio Luce e dalla Rai, giornali e ricordi, viene data testimonianza del sentito e meraviglioso addio che Napoli ha rivolto al suo più grande artista.

(© 9Colonne - citare la fonte)