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direttore Paolo Pagliaro

Il dilemma dei populisti
Collaborare o no?

Il dilemma dei populisti <br> Collaborare o no?

di Paolo Pagliaro

(21 aprile 2017) Si apre domani a Colonia, protetto da 4 mila agenti in tenuta antisommossa, il congresso di Alternative fuer Deutschland, la formazione nazional populista   che chiede l’uscita della Germania dall’euro e la revisione delle leggi sul diritto d’asilo. Dopo il 4,7% alle politiche del 2013 e il 7% alle europee  del 2014, Afd è esplosa alle regionali dell’anno scorso: è diventata il terzo partito nel Baden Württemberg , il secondo in Sassonia col 24% e  ha raggiunto il 15% a Berlino.
Ma domani al congresso non ci saranno trionfi elettorali da festeggiare. Afd arriva all’appuntamento profondamente lacerata. Mercoledì la leader del partito, la carismatica Frauke Petry, ha annunciato che non sarà capolista e quindi non si candiderà alla carica di cancelliera alle elezioni generali del prossimo settembre.

Secondo la giovane imprenditrice, ex moglie di un pastore protestante, passata alla politica, nel partito stanno prevalendo slogan massimalistici  che rischiano di spaventare gli elettori moderati.
Petry prende così le distanze da posizioni pericolosamente "nostalgiche" del nazismo, e dagli atteggiamenti più apertamente xenofobi e vicini al radicalismo di destra.


Ma la vera ragione dello strappo riguarda le prospettive politiche. Petry ha proposto un programma a lungo termine che preveda la possibilità di partecipare a governi di coalizione. Per i duri e puri del partito questo è uno sbocco da escludere a priori.   E’ un dibattito che divide gli antisistema tedeschi, ma che presto potrebbe interessare anche quelli italiani.

(© 9Colonne - citare la fonte)