di Paolo Pagliaro

(18 maggio 2017) Separazioni e divorzi sono frequenti anche in politica, frequentissimi a sinistra. Come notò Edmondo Berselli, è un destino della sinistra trovare continue ragioni retoriche di unione e motivi politici profondi di disgregazione.

Il sito Giornalettismo ha pubblicato lo sterminato elenco di tutte le sigle della sinistra italiana dal Pci a oggi. Riassumiamo. Nel 1991 il Pci si scioglie e arriva il Partito Democratico della Sinistra, si scioglie anche Democrazia Proletaria e nasce il Movimento per la Rifondazione Comunista, che l’anno successivo diventa partito. Nel 1994  i partiti di sinistra si riuniscono nell’Alleanza dei Progressisti,  il Partito socialista italiano si presenta alle elezioni politiche per l’ultima volta e dopo un secolo scompare.  Nascono i Socialisti Italiani, confluiti quindi nello Sdi, e il Partito socialista riformista. I primi rimangono nel centrosinistra, i secondi invece e si schierano con il centrodestra. Nel 1995 arriva la prima scissione tra gli eredi del Pci e nasce il Movimento dei Comunisti Unitari. Alle elezioni del 96 concorre l’Ulivo e per la prima volta corrono assieme gli eredi di Pci e Dc che nel frattempo ha dato vita al Partito Popolare. Nel 1998 nascono i Democratici di sinistra,  Rifondazione si scinde e Cossutta fonda il Partito dei Comunisti Italia. Nel 1999 Romano Prodi fonda i Democratici. Vi aderisce Di Pietro che poi se ne va e fonda Italia dei Valori. Nel 2001 nascono Demcorazia Europea, guidata da Sergio D’Antoni, e soprattutto la Margherita, guidata da Rutelli. Ma c’è anche  la lista del Girasole formata da Verdi e Sdi. Nel 2005 l’Ulivo cede il posto all’Unione,  poi torna e si scinde subito. Lo Sdi con i radicali dà vita alla Rosa nel  Pugno. Nel 2007 Veltroni vara il Partito Democratico, nel 2008 c’è il naufragio elettorale della Sinistra Arcobaleno, nel 2009 esordisce Sel che poi diventerà Sinistra Italiana.  C’è tempo per una breve apparizione di Api e Rivoluzione Civile, mentre sono in campo – in attesa di sviluppi –Possibile di Civati, il Campo Progressista di Pisapia e l’articolo 1 di Bersani.  Dopo tanti divorzi forse è in arrivo un matrimonio.