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IUS SOLI, MONS. PEREGO: VINCONO I PREPOTENTI

IUS SOLI, MONS. PEREGO: VINCONO I PREPOTENTI

“È un ritardo che dimostra come si preferiscono i giochi di partito e gli interessi di breve durata alle vere esigenze e necessità del Paese. Siccome il tema lo si ritiene secondario si preferisce non andare ad affrontare una probabile crisi di governo. In questo modo, tuttavia, vincono i prepotenti sui piccoli che non hanno voce”. In un’intervista a Repubblica monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara e fino a poche settimane fa direttore della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, non fa sconti al governo in carica circa il ritardo sulla legge sullo Ius soli. Secondo monsignor Perego questo ritardo “non è certo un bel segnale. È invece deludente che non si riesca a dare il valore che merita a quella cittadinanza attiva che è tassello di ogni vera democrazia”. L’arcivescovo di Ferrara sottolinea: “Non faccio distinzioni di partiti, dico che per tutta la classe politica il tema della partecipazione alla vita del Paese, dell'allargamento della cittadinanza, possa essere riconosciuto come un valore. Il punto è riuscire ad andare oltre gli slogan e i meri interessi personali”. Per la Chiesa la legge è una priorità: “Assolutamente sì – spiega -. E mi auguro che nelle prossime settimane si rimedi. Già nelle ultime due settimane sociali dei cattolici italiani - dal 1907, con cadenza pluriennale, il momento più importante di confronto sui temi sociali per i credenti - la Chiesa ha chiesto una nuova legge”. “Sarebbe un salto di qualità benedetto – continua Monsignor Perego -: allargare la cittadinanza, la partecipazione attiva alla vita sociale e civile, significa dare al Paese un futuro concreto, il riconoscimento che la presenza dei minori che studiano con genitori presenti da diversi anni in Italia porta oggettivamente un valore aggiunto”. (Red – 17 lug)  

 

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