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direttore Paolo Pagliaro

IUS SOLI, DELRIO:
DIGIUNO MA NON SFIDO

IUS SOLI, DELRIO: <br> DIGIUNO MA NON SFIDO

"Non protesto e non sfido nessuno. Semplicemente ho aderito all’appello degli insegnanti, perché voglio ricordare che stiamo parlando di bambini che già vivono nel nostro Paese e che frequentano le nostre scuole. E’ un appello alle coscienze miti e pacifiche per sostenere un diritto e anche per riportare serenità al dibattito. D'altra parte, all'inizio del secolo, le suffragette digiunavano per il diritto di voto alle donne, non per protestare contro qualcuno”. Così, in una intervista a Famiglia Cristiana, il ministro Graziano Delrio spiega la sua decisione di aderire allo sciopero della fame a staffetta per sostenere la discussione in Aula e la fiducia allo Ius soli. Ed aggiunge: “Mi stupisco dell’asprezza che si vuole dare al dibattito. Già adesso a 18 anni quelli che oggi sono bambini potranno ottenere la cittadinanza. Io stesso come sindaco ho conferito tante cittadinanze e ho fatto giurare sulla Costituzione tanti nuovi cittadini. Stiamo solo cercando di dare loro l'opportunità di sentirsi italiani un po' prima. Qualche anno prima. Niente di più”. Inoltre “con questo provvedimento ci adegueremmo alla legislazione della maggior parte degli Stati europei dove lo Ius soli ha avuto il benestare anche dei partiti moderati. D'altra parte Paesi come l'Inghilterra e gli stessi Stati Uniti hanno Ius soli molto più radicali di quello che è stato proposto qua da noi”. Inoltre sostiene che il Pd “non ha problemi su questa legge, semmai ne hanno altri che prima erano d'accordo. Sui diritti comunque non vale la disciplina di partito, lo dice l'articolo 67 della Costituzione”. E conclude: “Potrei ricordare che Gandhi sosteneva che il digiuno fosse un mezzo anche per purificarsi dalle proprie idee sbagliate, ma non voglio drammatizzare. Questo è un digiuno simbolico, di un giorno. Del resto io sono un medico nutrizionista...”.  (12 ott - red)

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