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direttore Paolo Pagliaro

Reddito di inclusione
una conquista storica

Reddito di inclusione <br> una conquista storica

di Paolo Pagliaro

(26 ottobre 2017) Chissà quanto spazio avrà in campagna elettorale il tema del reddito di cittadinanza, di cui i 5 Stelle vantano  la primogenitura  e mezzo mondo discute. Per ora segnaliamo che sta per fare il suo esordio in Italia il reddito di inclusione,  un evento meno ambizioso ma di portata storica per il nostro Paese, che era rimasto l’unico in Europa a non disporre di uno strumento strutturale   di contrasto alla povertà.  Dal primo gennaio le famiglie che soddisfano determinati requisiti riceveranno un assegno mensile minimo, che nel caso di famiglie numerose potrà sfiorare i 500 euro.  Frutto anche dell’’impegno dell’Alleanza contro la povertà, una coalizione di 37 associazioni nata su proposta di ACLI e Caritas, che proprio oggi ha  pubblicato il suo rapporto annuale sul tema,  il reddito di inclusione può contare su una mole di risorse mai vista in passato, cioè circa 1 miliardo e 800 milioni l’anno. Dovrebbero essere  sufficienti a dare sostegno a circa 500 mila famiglie, corrispondenti a 1 milione e 800 mila persone. Una quota significativa dei 4 milioni e 750 mila italiani che secondo l’Istat versano in condizioni di povertà assoluta. In Parlamento, con la legge di bilancio, si cercheranno le risorse per allargare la platea dei beneficiari. 
Il  tema di un reddito garantito come strumento per affrontare l’insicurezza economica e l’esclusione sociale è tornato  alla ribalta con la crisi del welfare. Molti studiosi sostengono che sia una soluzione non solo giusta ma anche sostenibile. Il più noto di loro, il filosofo ed economista belga Philippe Van Parijs, ha appena pubblicato in italiano il suo saggio sul reddito di base e sabato a Bologna sarà il protagonista dell’appuntamento annuale con le Letture del Mulino, evento che spesso ha anticipato  i temi al centro del dibattito pubblico.

(© 9Colonne - citare la fonte)