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Amendola: aperti ad ampliamento fondi Cgie

Amendola: aperti ad ampliamento fondi Cgie

“E’ evidente che il Governo è aperto al contributo fattivo del Parlamento per un ampliamento dei fondi per il Consiglio Generale degli italiani all'estero”. Lo ha dichiarato ieri il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola intervenendo in replica nella Commissione Esteri del Senato nel corso del dibattito sulla legge di bilancio. La manovra stanzia infatti per il Cgie poco più di 600mila euro l’anno per i prossimi tre anni, confermando così le risorse previste per il 2017. Un contributo definito “non congruo, né in linea con quanto previsto dalla legge istitutiva” dal presidente del Comitato per gli italiani all’estero di palazzo Madama, Claudio Micheloni (Pd), che ha comunque giudicato positivi “gli impegni assunti a sostegno degli organismi organizzativi della comunità italiana all'estero”. L’altra questione sollevata da Micheloni è quella del personale di ambasciate e consolati: il senatore dem ha chiesto al Governo “uno sforzo addizionale per assicurare nuove assunzioni di personale di ruolo che garantiscano a quegli uffici della rete consolare di poter soddisfare almeno parzialmente le esigenze delle comunità italiane all'estero”. Richiesta recepita sotto forma di condizione (e dunque più vincolante per la Commissione Bilancio che esamina la manovra) dal parere approvato dalla Commissione, che chiede appunto di indire concorsi “per l’assunzione a tempo indeterminato di personale di ruolo nei profili professionali delle aree funzionali, tenuto conto della significativa riduzione di questa categoria di personale nell'ultimo decennio, che rischia di determinare gravi ripercussioni sulla funzionalità dei servizi alle collettività dei connazionali all’estero e alle imprese”. Una procedura che andrebbe ad aggiungersi a quella già prevista dalla manovra, ossia l’aumento di 100 unità del contingente di dipendenti a contratto a legge locale, che andranno a rafforzare gli organici di Sedi esposte a situazioni di emergenza (Venezuela, Regno Unito), impegnate in aree di interesse strategico per la sicurezza e la crescita o di nuova apertura (Niamey, Conakry, Santo Domingo). Amendola ha tra l’altro evidenziato che “la situazione può migliorare con una revisione mirata della legge sulla cittadinanza”: dello stesso avviso Micheloni, che ha preannunciato modifiche nel senso di rendere obbligatoria una verifica della conoscenza linguistica dei richiedenti e di tutelare gli italiani che in passato hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza originaria a causa della legislazione dei Paesi ospitanti e che oggi vedono preclusa la possibilità di un loro ritorno in Italia. (8 nov -  / Pon)

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