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POSTE ITALIANE ‘ASSICURA’:
NON LASCEREMO I PAESINI

POSTE ITALIANE ‘ASSICURA’:  <br> NON LASCEREMO I PAESINI

Arriverà a cavallo del nuovo anno il nuovo piano industriale di Poste Italiane. Lo ha comunicato l’amministratore delegato di Poste italiane SpA, Matteo Del Fante, in audizione alla Camera sulle prospettive di sviluppo del gruppo nonché sugli eventuali programmi di rimodulazione della rete degli uffici postali, dove nel frattempo si è fatto il punto sullo stato attuale dell’azienda che già adesso, “è il primo operatore nel ramo di raccolta di polizze vita e ci stiamo cimentando anche nel ramo non finanziario assicurativo come le polizze danni, in particolare il non-auto: casa, persona e sanità”. Nell’ultimo anno, spiega Del Fante, “è stato fatto un importante sforzo in ambito del risparmio postale, abbiamo reinvertito a maggio-giugno una tendenza preoccupante di fuoriuscita dei risparmiatori dal mondo del risparmio Poste e con Cassa depositi e prestiti, il nostro principale azionista, abbiamo allargato la gamma di prodotti e i -10 miliardi di raccolta del 2015 e 2016 migliorerà: l’obiettivo è di farlo migliorare di almeno un miliardo”. Poste rimane comunque una azienda “con 33 milioni di clienti e ricavi pari a 26 miliardi e 500 miliardi di masse  di risparmio gestite, numeri che confermano la fiducia da parte  dei nostri clienti".

Del Fante ha ricordato che “gli uffici di Poste coprono il 97% dei comuni italiani” ha spiegato che “il 13 luglio abbiamo presentato all’Agcom un quadro dove ci sono 79 chiusure specifiche e 12 rimodulazioni di orario” specificando però che nessuno rimarrà senza un ufficio di riferimento perché “le chiusure non riguardano comuni minori”. Piuttosto “stiamo cercando di valutare quelle sovrapposizioni estreme per cui compassiamo ciascun ufficio postale con un raggio vario, da 300 a 500 metri, per vedere quali uffici ci rientrano e valutare se quegli uffici non presentino situazioni di sovradimensionamento”.

Per quanto riguarda il processo di modernizzazione, “andiamo verso la completa digitalizzazione dei nostri servizi”, spiega l’amministratore delegato: “la presenza digitale dell’azienda è crescente, a fronte di 1.5 milioni di visitatori fisici che fanno 2.5 milioni di operazioni al giorno abbiamo nel sito e nella app un milione di visitatori giornalieri, 13.5 milioni di clienti registrati sul sito e più di 9 milioni di download dell’applicazion”. Inoltre “4mila uffici sono già dotati di wifi e tutti i postini sono dotati di palmare”. Poste punta anche “a tornare ad essere di nuovo un operatore con focus sul recapito” anche se la strada non è semplice: se infatti “Poste è concorrenziale nella consegna della corrispondenza con 2,3 miliardi di pezzi consegnato nell’ultimo anno” va detto che “la consegna pacchi ha un ambito competitivo completamente differente: purtroppo per motivi storici la nostra azienda ha una parte non residuale ma secondaria sul mercato, che non arriva al 15% e con un business prevalentemente domestico (90%) e con pesi medio-bassi, anche perché in Italia sono presenti tutti i grandi operatori come Dhl e Fedex”.

(Sis) 

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