Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LUISA CORNA: E ORA LASCIATEMI CANTARE

LUISA CORNA: E ORA LASCIATEMI CANTARE

Equilibrio è oggi la parola d’ordine per Luisa Corna: “E’ importante raggiungerlo nella vita. Stare bene con se stessi e con gli altri: la vita ti lascia spesso in bilico, bisogna stare attenti a non cadere”. E oggi, a 51 anni, molti dei quali passati su palcoscenici o davanti a una telecamera, si dice “realizzata e serena”: in perfetto equilibrio appunto. Un’armonia che ha trovato nella vita privata e professionale. Luisa Corna ha da poco pubblicato un singolo dal titolo “Angolo di cielo” dedicato al padre e ha collaborato con Sananda Maitreya (già Terence Trend D’Arby, tra i più famosi artisti della scena internazionale degli anni '80 e '90) incidendo tre brani del suo nuovo album “Prometheus & Pandora”. Come si definisce? “Un’operaia del lavoro” che continua a impegnarsi con tutta se stessa in quello che fa: “Lavoro, studio, mi preparo” dice. Il piccolo schermo non le manca e sta lavorando al suo nuovo disco: “Amo quello che faccio, lo faccio con passione. Credo che le cose vadano fatte per bene. Bisogna saper costruire: mettere su un mattoncino per volta”.

Hanno detto che sei tornata al tuo prima amore, la musica. In realtà non lo hai mai abbandonato…

Esatto. Non è un mistero: non ho mai messo da parte la musica.

Hai lavorato con un’icona degli anni ’90. Raccontaci di questa nuova esperienza.

Ho conosciuto Sananda 15 anni fa. Era il 2002: mi fece i complimenti per la partecipazione a Sanremo. Anche io li feci a lui: sono sempre stata una sua estimatrice. Qualche anno fa ci siamo rincontrati al Festival Show. A telefonarmi però è stata sua moglie: voleva che cantassi in alcuni brani del disco di Sananda. E ovviamente ho detto di sì. Il suo album “Prometheus & Pandora” è un’opera complessa che si compone di tre volumi per un totale di 53 brani e 178 minuti di ascolto che ha scritto per celebrare i suoi 30 anni di carriera. Sono felice di aver “messo” la mia voce in questo progetto. Di aver dato la voce a Pandora. È stata un’esperienza piacevole e significativa. Anche molto umana: ho cantato sotto la sua super visione. Lavorare con lui è stato un bel percorso.

Il tuo ultimo singolo “Un Angolo di cielo”, che hai scritto in collaborazione con Marco Colavecchio, Michele Pio Ledda e Gabriele Oggiano è un pensiero a chi non c’è più.

A mio padre che mi ha lasciato qualche anno fa. Ho ascoltato la musica, poi una sera ho iniziato a scrivere. Non volevo scrivere qualcosa di troppo triste o di troppo legato a me. Nello stesso tempo ho pensato che ci sono temi, come la perdita di una persona cara, che accomunano tutti: sono tappe inevitabili della vita. Quello che volevo sottolineare è che il desiderio dei genitori è vedere i propri figli sempre realizzati. E a mio padre volevo quindi far arrivare un pensiero: stiamo bene, sto bene. Mi sento realizzata, sono serena. Ho una relazione d’amore nella quale sto bene. Insomma volevo raggiungerlo in un angolo di cielo e dirgli che sono felice.

Hai nominato Sanremo che ormai si avvicina. Tu eri al Festival nel 2002 in coppia con Fausto Leali. Pensi che il palco dell’Ariston in questi anni abbia conservato la sua autorevolezza?

Io sono una di quelle che crede ancora nel Festival: è una manifestazione che fa parte del nostro patrimonio culturale. È importante.  Gli anni passano ma continua ad avere una grandissima forza. Peccato che non ci sia due o tre volte l’anno! Servirebbe a chi fa musica ad avere una vetrina visto che di vetrine – fatta eccezione per i talent dove sono i giovanissimi a partecipare – ce ne sono veramente poche. E questo è un peccato. Chi ha voglia di far conoscere la propria musica e il proprio lavoro ha poche strade da percorrere. Già farsi passare dalle radio ormai è difficile. Invece è importante dare a tutti la possibilità di far ascoltare la propria musica. Poi ovviamente esiste il gusto e ognuno può scegliere cosa preferisce.

E’ un po’ che non ti vediamo in tv. Hai partecipato qualche anno fa a un talent. Mai pensato di partecipare a un reality?

Nella vita mai dire mai ma ora come ora la vedo un’esperienza troppo lontana da me. Mi capita ogni tanto di seguire dei reality. Io non mi sentirei a mio agio con una telecamera puntata addosso 24 ore su 24. Sicuramente si tratta di un esperimento sociale. Ma io che forse oggi sono un po’ vecchio stampo e fuori moda vorrei essere valutata per quello che faccio. A livello professionale. Sono programmi che richiedono comunque un grande sforzo: devi metterti completamente in gioco come persona. Io credo che ci sono cose che devono rimanere nostre. E basta. Non riuscirei comunque a farmi vedere mentre dormo! È la mia intimità. E poi non ce la farei perché a me piace lavorare. Tanto e bene. Sono un’operaia del lavoro.

Che idea ti sei fatta degli scandali di questi giorni: accuse di molestie e avance che interessano personaggi del mondo dello spettacolo?

Sono argomenti delicati. Ogni caso ha una storia a sé. Forse sono storie che potevano essere denunciate 10, 20 anni fa. Ma probabilmente c’è un tempo di maturazione. Io però mi schiero sempre dalla parte delle donne. Credo che esista ancora un retaggio culturale e che ormai abbia stancato: basta pensare che la donna deve essere succube dell’uomo che ha potere. Mi piacerebbe che nel lavoro si raggiungesse davvero la parità.  Se le donne che oggi hanno parlato possono contribuire con la loro voce a dare vita a un cambiamento, a far capire a certi uomini che non possono sentirsi in diritto di dire o fare delle cose, allora bene. È un bel passo in avanti. Il messaggio però deve essere è chiaro: le donne non sono più disposte ad accettare compromessi, avance, mancanze di rispetto.

Sembra che per te il tempo si sia fermato…

Merito di madre natura. Il dna aiuta. Mia mamma ha 76 anni ed ha una pelle bellissima. Ma mi do anche da fare: mi piace andare in palestra, amo fare sport e amo correre. Ma non sono esagerata: non ci vado tutti i giorni. Correre mi è sempre piaciuto, facevo sport già da ragazzina. Facevo i 400 e gli 800 metri. Anche oggi quando c’è una bella giornata di sole ne approfitto per fare una bella corsa. 

(Gil- 23 nov)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)