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NAZISKIN, MINNITI: TOLLERANZA ZERO

NAZISKIN, MINNITI: TOLLERANZA ZERO

“Fermeremo chi attacca le idee e la libertà di stampa”. Lo assicura, intervistato da Repubblica, Marco Minniti. E sottolinea: “Quando ho letto quella frase nel comunicato neofascista, ‘dichiarare guerra alle idee’, ho agito d'istinto e ho deciso di venire subito qui per dare un segnale molto forte: l'antifascismo e la libertà di stampa sono due capisaldi della democrazia e deve essere chiaro che non sarà tollerato neppure il semplice tentativo di metterli sotto attacco”. Il ministro dell'Interno è arrivato nella sede romana di Repubblica nel pomeriggio di ieri, a poco più di un'ora dal blitz di Forza Nuova sotto la sede del giornale. “La scelta di presentarmi di persona, come avrei fatto con qualunque altro quotidiano minacciato, serve a mettere un punto fermo. Qui c'è un confine che non può e non deve essere superato. E non lo sarà” rimarca. Poi commenta le parole di Salvini che, dopo il blitz naziskin di Como ha parlato di "quattro ragazzi con dei volantini": “La sottovalutazione di questi fenomeni è un drammatico errore, che è stato già commesso in passato ed è stato pagato a carissimo prezzo. Serve da parte del Paese una risposta la più ampia e unitaria possibile”. E il  direttore di Repubblica Mario Calabresi firma un editoriale che accompagna il titolo della prima pagina “Ius soli, sì alla legge contro i fascismi”, dopo il blitz di Forza Nuova contro il quotidiano: . “Coraggio significa essere capaci di non lucrare miseramente su quattro voti, quattro copie o quattro clic. Non lanciamo questo allarme oggi, perché la minaccia è arrivata sotto casa nostra”, “ad aver scatenato il blitz di Forza Nuova è stato tutto questo ma soprattutto la campagna di questo giornale in favore della legge sul cosiddetto Ius soli, la nostra convinzione che la cittadinanza e l'integrazione siano la strada maestra per una convivenza pacifica e per combattere terrorismo e integralismo”. E conclude: “Non c'è più tempo, siamo tutti vittime di una deriva che coinvolge l'intero Occidente, di fronte alla rottura della tenuta sociale esistono solo prese di posizioni chiare, soprattutto alla vigilia di una campagna elettorale che sarà ancora più complicata e divisiva del solito”. (7 dic - red)

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