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CALENDA: POLITICA IN FUGA DALLA REALTA'

CALENDA: POLITICA IN FUGA DALLA REALTA'

Intervistato da Il Foglio, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda parla della “solitudine” dei riformisti e spiega perché non si candiderà: “Potevo fare l'ennesimo partitino, ma non migliorerebbe di un millimetro la situazione, è l'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno in questo momento” e “non ho la spinta per mettermi in gioco, che ti dà la passione necessaria per fare politica”. Il ministro dello Sviluppo economico lascia trasparire anche una certa delusione umana, oltre che politica, rispetto a questioni difficili come il caso Ilva: “Ho avuto un grande senso di solitudine in questa vicenda”, “non ci sono mai soluzioni perfette, la realtà è sempre controversa, ma è su questo che si misurano le forze politiche. Il regno dell'illusione è il campo del populismo e ne abbiamo già tanto". “C'è una fuga dalla realtà, mi dispiace per il paese che non si parli dei problemi concreti - aggiunge -, la discussione ormai è tra meno tasse per tutti e ancora meno tasse di quello che dice meno tasse per tutti, e poi il cane agli anziani. E' come se tutti fuggissero dalla realtà, che impone scelte controverse. Ma questa fuga non li premierà". Infine chiarisce la sua posizione sulla difesa delle aziende italiane: “Nel 99 per cento dei casi l'investimento estero è un bene, ma ci sono casi in cui gli investimenti sono predatori e devono essere fermati"”. E sottolinea: “Dobbiamo avere la consapevolezza che il prossimo giro elettorale, se arriviamo in una fase di spappolamento, rischiamo che ci mangino a pezzi. Ed è per questo che ho rafforzato il Golden Power. Ma non sono ovviamente un protezionista, difendo l'interesse nazionale”. (7 dic - red)

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