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Voto estero, Atzori (+Europa): sviluppare una
cittadinanza europea

Voto estero, Atzori (+Europa): sviluppare una <br> cittadinanza europea

“Da sempre i radicali hanno dato voce ai cittadini. Voce ma anche corpo. Luca Coscioni, il massacro di Srebrenica, la lotta per porre fine alle mutilazioni genitali femminili. Tutte battaglie che hanno visto i radicali in prima linea”. Paolo Atzori (“il cognome è sardo ma in realtà sono un vero polentone”) ha  47 anni,  è veneto, ha studiato a Bologna e vive da venti anni a Bruxelles. Ha scelto di candidarsi al Senato della Repubblica nella Circoscrizione estero-Europa nella lista + Europa con Emma Bonino - Centro Democratico: “Da decenni ormai vivo a Bruxelles dove per lunghi anni ho contribuito alle iniziative politiche e istituzionali dei deputati radicali. Ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni a fianco della leader più amata dai cittadini italiani e rispettata a livello internazionale. Ho dato la mia diponibilità a presentarmi, ma quella di appoggiare la Bonino è una scelta fatta tanti anni fa. Ero ragazzo: rimasi folgorato da lei e Marco Pannella. Ho sempre creduto nel valore delle loro battaglie. Sono il simbolo della difesa dei diritti civili”.

UN’ITALIA PIÙ EUROPEA “E’ importante – continua il funzionario al Parlamento europeo, assistente degli europarlamentari Radicali fino al 2009 – ora più che mai sviluppare una cittadinanza europea ed evitare quella pericolosa opposizione tra Italia e Europa”. E per garantire pace, sicurezza, diritti, crescita e libertà “è necessaria – secondo Atzori  - un’Italia più europea in un’Europa unita e democratica. Spero che gli italiani all’estero, così come tutti i cittadini italiani, alle prossime elezioni ricordino che fu un politico italiano, Altiero Spinelli, uno dei Padri dell’Unione europea.Per guardare al futuro dell’Italia non serve meno Europa, tutt’altro”.

Nato sul Lago di Garda, in provincia di Verona, ha studiato lettere e filosofia a Bologna. Sotto ai portici Atzori ha iniziato ad appassionarsi alle iniziative e al movimento radicale per la riforma liberale, libertaria e liberista del paese, iniziando a partecipare alla raccolta firme su diverse iniziative referendarie. Iscritto per la prima volta al Partito Radicale Transnazionale nel 1994, dall’estate di quell’anno inizia la sua collaborazione con la delegazione dei deputati radicali al Parlamento Europeo su fronti quali gli Stati Uniti d’Europa, l’incriminazione di Milosevic per crimini contro l’umanità, la creazione della Corte Penale Internazionale, la proclamazione di una moratoria universale ONU sulle pene capitali, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Attualmente segue le relazioni con i parlamenti nazionali per il Parlamento Europeo. A proposito della nuova emigrazione, Atzori parla di “un fenomeno fisiologico che è sempre esistito” ma che oggi emigrare “deve essere una scelta di libertà e non una necessità. Da decenni noi cittadini italiani, assieme a quelli di tutti gli altri stati membri, possiamo muoverci liberamente in Europa per realizzare un futuro possibile”.  Consapevole del rischio astensionismo (“negli ultimi decenni siamo stati abituati, elezione dopo elezione, tornata dopo tornata, a veder diminuire la partecipazione elettorale, un tema difficile da sanare  perché spesso sono state le stesse istituzioni a scoraggiare alla partecipazione”) l’esponente di + Europa sa che intorno agli italiani all’estero, e in particolar modo alle modalità di voto all’estero, periodicamente si aprono polemiche: “Per questo – conclude - ci vorrebbe una legge più nitida”.  “Amo l’Unione Europea – conclude -l’Europa non è un confine che chiude la nostra libertà, ma la soglia al di là del confine verso le libertà da conquistare, rafforzare e condividere”.(Gil  -7 feb)

 

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