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Il Partito Democratico
e tre alleati scomodi

di Paolo Pagliaro

(12 febbraio 2018) Bene ma non benissimo, male ma non malissimo. Così dovrebbero andare le tre liste alleate di Renzi nella coalizione di centrosinistra per consentire al Pd di confermarsi primo gruppo parlamentare, che è poi l’obiettivo dichiarato del suo segretario.

La legge Rosato prevede infatti che vadano al partito maggiore della coalizione i voti degli alleati che superano l’1% e non raggiungono il 3. Sotto l’1% i voti vanno dispersi, sopra il 3 si traducono in seggi per  la lista che li ha raccolti.

Che è esattamente la situazione in cui – stando ai sondaggi – potrebbero trovarsi la lista Più Europa di Emma Bonino, la lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin e la lista Insieme del prodiano Giulio Santagata, del socialista Riccardo Nencini e del verde Angelo Bonelli.

Riferisce Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera che lo stato maggiore del Pd teme che i voti di due di queste tre liste – Insieme e Civica Popolare - possano andare dispersi. Ma teme anche che la lista di Emma Bonino possa superare il 3%: in tal caso eleggerebbe parlamentari nel proporzionale senza «regalare» i propri voti al Partito democratico.  E questo – scrive il Corriere – farebbe definitivamente tramontare il sogno renziano del Pd gruppo parlamentare più numeroso.

Che Emma Boino stia facendo corsa a  sé  è testimoniato anche dalla lettera che ha inviato oggi a Repubblica. Commentando i fatti di Macerata,  la leader radicale, che fu commissario europeo e poi titolare degli Esteri nel governo Letta,  prende le distanze dalla linea Minniti sull’immigrazione. Bonino invita il ministro dell’Interno a dire chiaramente che tra sbarchi e problema della sicurezza non c’è alcun rapporto, chiedendo al  Viminale un’operazione verità come quella che il Pd ha fatto sui vaccini.

(© 9Colonne - citare la fonte)