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direttore Paolo Pagliaro

Per le grandi banche
la crisi è finita

di Paolo Pagliaro

(14 febbraio 2018) Le grandi banche italiane si sono lasciate la crisi alle spalle e hanno ricominciato a macinare utili. Nei giorni scorsi sono state presentati i bilanci 2017. Hanno ancora i conti in rosso Monte dei Paschi, Credito Valtellinese e Carige, ma i quattro gruppi più redditizi – e cioè Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Ubi – hanno realizzato profitti per 10 miliardi netti. Unicredit ha guadagnato 5 miliardi e 400 milioni, dopo che nel 2016 ne aveva persi quasi 12. Intesa Sanpaolo è in attivo da anni ma nel 2017 l’utile ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro, con una crescita del 23% rispetto al 2016. Le banche hanno ripreso a far soldi grazie alle commissioni, alla riduzione dei crediti a rischio (e dunque degli accantonamenti) e al taglio dei costi. La ripresa economica ha dato una mano.

Il 2017 è stato anche l’anno dei salvataggi: da Siena alle due venete e alle quattro banche regionali in risoluzione, il prezzo per scongiurare la bancarotta è stato pagato dagli azionisti e dalla parte sana del sistema bancario. Un contributo decisivo lo ha dato lo Stato, cioè i contribuenti. Nel complesso, come ha ricordato recentemente il governatore Visco, l’aiuto pubblico alle banche in difficoltà ha avuto un impatto stimato in circa 13 miliardi, lo 0,8% del Pil. Molto in assoluto, ma poco se paragonato ai 227 miliardi stanziati per le sue banche dalla Germania (7,2% del Pil) o ai 52 miliardi spesi dalla Spagna.

Ora l’attesa è che le banche con i conti finalmente in ordine tornino a finanziare con più convinzione gli investimenti.

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