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direttore Paolo Pagliaro

Trump visto da vicino
è quasi un horror

Trump visto da vicino <br> è quasi un horror

di Paolo Pagliaro

(15 febbraio 2018) Chi sta dirigendo davvero la Casa Bianca e dunque a chi sono affidati i destini del mondo è la domanda a cui risponde “Fuoco e furia”, editore Rizzoli, versione italiana del bestseller mondiale firmato da Michael Wolff, giornalista politico e scrittore. E la risposta non è tranquillizzante. Il ritratto di Trump è quello di un uomo autocompiaciuto, energico e ottimista, ma incapace di collegare una causa al suo effetto, orgoglioso di non aver mai letto un libro per intero, incapace di analizzare un bilancio pur essendo un uomo d’affari, indifferente a tutte le leggi, dalla Costituzione e a quelle dell’ospitalità. Convinto che una buona ragione per vivere sia quella di portarsi a letto la moglie di un amico, come il presidente dice quando organizza un week end.

Wolff, che già durante la campagna elettorale aveva frequentato il quartier generale di Trump, racconta di essersi infilato nella Casa Bianca e relative pertinenze “come una mosca sul muro”, e di aver ricostruito attraverso 200 interviste tra cui una di tre ore con lo stesso Trump (che tuttavia nega), la storia di un presidente che mai avrebbe pensato di essere eletto. E’ anche la storia di una famiglia divisa tra affetti e ambizioni di potere, e di un cerchio magico fatto di amici, consiglieri, collaboratori in apparenza devoti ma in realtà convinti che Trump non sia adatto a guidare gli Stati Uniti. Tra loro c’è quello Steve Bannon, ideologo dell’estrema destra razzista, che dopo essersi inventato il trumpismo e averlo portato al successo, fino a pochi mesi fa è stato lo stratega della presidenza e che ora, messo da parte, è uno dei grandi testimoni d’accusa nei confronti dell’ex amico per le collusioni con la Russia. Ma anche di questa storia manca il capitolo finale.

(© 9Colonne - citare la fonte)