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direttore Paolo Pagliaro

Per dire “ti amo”
evitate il messaggino

Per dire “ti amo” <br> evitate il messaggino

di Paolo Pagliaro

(7 marzo 2018) L’Università di Cambridge, in collaborazione con Microsoft, ha studiato i profili di 58 mila utenti americani di Facebook e analizzato i loro «mi piace». Alla fine i ricercatori sono riusciti a individuare le preferenze politiche degli intervistati nell’85% dei casi. Nel 95% hanno capito – senza guardare le foto – se si trovavano di fronte a un bianco o a un afroamericano. E 88 volte su 100 i «like» hanno detto se l’utente di Facebook era gay o no.
Quando cediamo  i nostri dati e i nostri sentimenti ai social network diventiamo insomma prevedibili e  manipolabili. 
Scrivendo per Castelvecchi il suo “Manuale di disobbedienza digitale", Nicola Zamperini si è riproposto di gettare un po’ di sabbia tra gli ingranaggi di questo sistema.

Il libro si chiude con un invito se non alla diserzione perlomeno a piccoli  gesti di insubordinazione. Eccone alcuni.
Quando vi iscrivete a un social network fornite informazioni false e soprattutto non utilizzate una vostra fotografia. Dite che vivete in un’altra città.  Non dite a Facebook i nomi dei vostri familiari.  Mettete “mi piace” a pagine su argomenti incomprensibili o che non vi interessano. Tenete lo smartphone lontano da voi almeno due ore al giorno. Scrivete che trovate inopportuna la pubblicità che l’algoritmo vi propone. Comprate libri di carta.  Andate a correre senza cuffie, ascoltando il vostro respiro. Non fotografate il cibo. Se qualcosa vi indigna, manifestate per strada. Non date mai uno smartphone o un tablet a un bambino piccolo per farlo stare buono. Se dovete dire “ti amo”  ditelo a voce, anche al telefono se necessario.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)