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ORLANDO: RENZI RIMANGA
MA NON COME SEGRETARIO

ORLANDO: RENZI RIMANGA <br> MA NON COME SEGRETARIO

Di sicuro, o quasi, c’è che il Pd andrà all’opposizione. Ma quale è allora la maggioranza più giusta? “La legge elettorale offre due punti di partenza: la coalizione vincitrice e la forza politica vincitrice. E deciderà il presidente della Repubblica” spiega Andrea Orlando, ministro uscente della Giustizia. Mentre per quanto riguarda la presidenza delle Camere “bisogna evitare assi privilegiati, con il M5S e con il centrodestra. Bisogna costruire un'intesa ampia con tutte le forze politiche. Distinguiamo la questione istituzionale da quella del governo”. E sulle ipotesi molto lontane di intese M5S-Pd, "Io non considero i 5 stelle il diavolo – spiega Orlando - Penso che il problema sia sulle differenze politico-programmatiche, non sugli insulti”. Passando al Pd, Prodi dice che il PD non è finito? Sono d'accordo. Ma bisogna capire da dove si riparte”. Per esempio “Matteo Renzi ha preso il 70%, non può scomparire: deve esercitare un ruolo in questa fase diversa. Ma questo ruolo non può essere quello di segretario”. Insomma “Non c'è soltanto da fare una frettolosa corsa per scegliere la leadership: bisogna aprire una fase costituente. Non si risolve la questione cambiando segretario. Forse c'è bisogno anche di regole nuove. Prima di tutto discuterei di questo”. Calenda può essere un nuovo leader? Secondo Orlando è una personalità che può dare un contributo importante al PD. Ha idee diverse dalle mie, ma penso che il partito debba essere plurale, e non il luogo della dittatura di una maggioranza”.

(Sis)

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