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ELEZIONI, SALVINI VINCE
COI VOTI DI BERLUSCONI

Sono stati il Movimento 5 Stelle e la Lega le due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo. L’Istituto Demopolis ha analizzato per Otto e Mezzo le ragioni che hanno indotto gli italiani a votare i due partiti guidati da Di Maio e Salvini.  Le variabili di scelta appaiono di rottura con il recente passato: al primo posto, per quasi i due terzi degli elettori di 5 Stelle e Lega, emerge l’auspicio di un Governo di svolta e di cambiamento per l’Italia. Il 58% pone alle radici del proprio voto anche l’insoddisfazione rispetto alla situazione economica, all’occupazione, alla qualità dei servizi pubblici. Soprattutto nel Mezzogiorno. Il 43% degli intervistati indica infine la richiesta di una maggiore attenzione ai temi della sicurezza. L’Istituto diretto da Pietro Vento ha studiato la provenienza del consenso al Movimento 5 Stelle, rispetto al voto espresso dagli italiani 5 anni fa: dei 10 milioni e 700 mila elettori odierni, 67 su 100 avevano già votato il Movimento alle Politiche del 2013. 8 sono elettori al primo voto o cittadini che si erano astenuti. Il dato più significativo è però il flusso in ingresso: 14 elettori su 100 del M5S avevano scelto nel 2013 il PD di Bersani, 5 il PDL di Berlusconi. Interessante risulta anche la composizione del consenso al partito di Salvini: appena 24 su 100 sono gli elettori odierni che avevano già votato la Lega nel 2013. 11 arrivano dal M5S, 12 dal PD ed altri partiti. Ma – secondo i dati di Demopolis – il flusso determinante, nel successo odierno della Lega, proviene dall’area di Berlusconi: 40 elettori su 100 avevano scelto il PDL 5 anni fa. Significativa è la strutturazione del consenso ai due partiti per macro-aree geografiche: più trasversale la forza del Movimento 5 Stelle, che ottiene il 24% al Nord, il 32% al Centro e sfiora, con il 47%, la maggioranza assoluta al Sud e nelle Isole. La Lega mantiene invece la sua base storica al Nord con il 26%, cresce notevolmente nelle regioni centrali, raggiungendo il 15%, ma resta marginale – con poco meno del 6% - nel Mezzogiorno.  Colpisce infine, nell’analisi dell’Istituto Demopolis, il peso dei due partiti tra le generazioni più giovani. Se il 4 marzo avessero votato in Italia soltanto gli under 45, il Movimento 5 Stelle avrebbe conquistato il 41%, la Lega il 19%. Tra chi ha meno di 45 anni, il consenso complessivo delle due forze politiche guidate da Di Maio e Salvini raggiunge oggi il 60%. (pap)

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