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Cgie: il nuovo governo mantenga lo slancio per gli italiani all’estero

Cgie: il nuovo governo mantenga lo slancio per gli italiani all’estero

Dall’analisi del voto degli italiani all’estero al “destino” delle proposte di riforma di Cgie e Comites, dalla promozione della lingua italiana fuori i confini nazionali allo statuto dei lavoratori frontalieri. Sono numerosi i temi snocciolati dal Comitato di presidenza del Consiglio generale degli italiani all’estero, riunito fino a oggi alla Farnesina. Il Cgie è in attesa del nuovo governo, ma nel frattempo programma e calendarizza il lavoro dei prossimi mesi a sostegno degli italiani all’estero. “Stiamo ragionando sul lavoro da programmare, ci sono dei progetti in campo come la Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie sulla quale si è costituito un tavolo di lavoro che dovrebbe portare avanti i temi in discussione”, ha affermato Michele Schiavone, segretario generale del Cgie. È necessario “calendarizzare la Conferenza permanente perché è importante e opportuno che le decisioni vengano monitorate e seguite anche negli anni a seguire. Speriamo di discuterne con il nuovo governo”. Poi c’è il seminario Donne in emigrazione, da organizzare entro l’anno, per arrivare a una conferenza vera e propria. Stessa cosa, per quanto riguarda l’organizzazione della II conferenza dei giovani italiani nel mondo: “Si tratta di coinvolgere almeno 200 giovani da tutto il mondo con l’idea di permettere a chi parte dall’Italia di avere orientamenti più precisi”.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO - Lunedì, primo giorno dei lavori del Comitato, c’è stata la relazione del sottosegretario agli Esteri, Enzo Amendola, in rappresentanza del governo: “Abbiamo discusso del lavoro che ha svolto in questi anni – sottolinea Schiavone -. Il Cgie, ma soprattutto la politica per gli italiani all’estero, ha avuto uno slancio nuovo caratterizzato soprattutto da un aumento delle risorse finanziarie, ma non solo. Da un punto di vista qualitativo, c’è stata un’attenzione e un’esposizione che speriamo che il futuro governo potrà mantenere”. Con Amendola il Cgie ha parlato anche dell’aumento delle risorse per promuovere la lingua italiana, della Brexit e le conseguenze per gli italiani nel Regno Unito, delle difficoltà che stanno vivendo i connazionali in Venezuela. “Il lascito del governo, anche attraverso l’impegno personale del sottosegretario, è stato degno di un impegno che ci ha visti di nuovo protagonisti – sottolinea Schiavone -. Il Cgie, i Comites, le Camere di Commercio, gli Istituti di cultura, hanno goduto di una fase positiva maturata anche dalla crescita avvenuta nel paese”.

ANALISI DEL VOTO ALL’ESTERO - Immancabile la discussione sull’analisi del voto degli italiani all’estero e i riflessi del risultato sul futuro delle rappresentanze. Un “tema prioritario e indispensabile”, lo definisce Schiavone, convinto che “i principi fondanti sono stati riaffermati con una garanzia totale” e che le polemiche nate “sono in parte pretestuose. C'è stato dal mio punto di vista un eccesso nella ricerca di alimentarle”. Le procedure sono ovviamente da rivedere, anche perché “non è possibile che a distanza di più di 20 giorni non si conoscano ancora i dati definitivi”, continua Schiavone. Quello che è successo a Castelnuovo di Porto, durante lo spoglio, “è sicuramente da migliorare” continua il segretario del Cgie ricordando però che “rispetto alle scorse tornate elettorali, c’è stata una partecipazione ulteriore di aventi diritto e sono aumentate anche le sedi che hanno partecipato alla consultazione. Il voto per corrispondenza è ad oggi lo strumento più spendibile per questo tipo di partecipazione”. “Il controllo tra invio e ritorno dei plichi è stato sorvegliatissimo”, prosegue il segretario del Cgie sottolineando che durante la discussione del Comitato di presidenza è stato ribadito “l’apprezzamento al lavoro del ministero degli Esteri. C’è stata una responsabilizzazione rispetto alle procedure, tant’è che Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie della Farnesina, si è recato in alcune sedi ritenute critiche per verificare da vicino il processo elettorale”. Alla discussione del Comitato di presidenza hanno partecipato anche alcuni dei neoparlamentari eletti fuori i confini nazionali, tra cui Massimo Ungaro, Angela Schirò, Laura Garavini, Francesco Giacobbe e Nicola Carè del Pd, Raffaele Fantetti e Francesca Alderisi di Forza Italia. Tra gli eletti all’estero, dice ancora Schiavone, ci sono “tante facce nuove che rappresentano anche l’espressione di una italianità nuova, di giovani cresciuti all'estero”.

PROSSIMI OBIETTIVI - Per quanto riguarda le proposte di riforma di Comites e Cgie, uscite dall’ultima plenaria, Schiavone assicura: “Con la formazione del nuovo governo, il primo compito da svolgere sarà quello di consegnare l’articolato che auspichiamo venga approvato il prima possibile”. In discussione anche il ruolo e l’attività della rete consolare, che “necessita di utilizzare al massimo il personale”, sottolinea Schiavone. Il Cgie è al lavoro anche “per favorire la preparazione, a livello regionale, di coloro che vogliono trasferirsi all’estero – dice ancora Schiavone -. Abbiamo instaurato un rapporto con il ministero del Lavoro per definire strumenti nuovi di consulenza e formazione e aiutare che emigra”. C’è poi la questione frontalieri e la proposta di uno statuto: “Il gruppo di lavoro ha proposto di considerare, nei rapporti bilaterali, di introdurre elementi di garanzia e tutela per quanto riguarda il mondo del lavoro e della previdenza – ha sottolineato il segretario generale del Cgie -. Alcuni Paesi non rispettano le normative e c’è il rischio della doppia tassazione”. Il Consiglio generale degli italiani all’estero ha deciso, infine, di “potenziare sito web e pagina Facebook” con l’obiettivo di “far circolare informazioni con più continuità ed ‘arrivare’ a chi oggi polemizza sulla necessita di avere degli organismi di rappresentanza”, ha concludo Schiavone. La prossima plenaria del Cgie ci sarà a fine giugno; nel frattempo si riuniranno le Commissioni Continentali che dovranno discutere dei temi trattati durante il Comitato di presidenza. (Sip – 28 mar)

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