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direttore Paolo Pagliaro

Impensabile governare
dicendo la verità

di Paolo Pagliaro

(6 aprile 2018) L’Italia vive in uno stato di  campagna elettorale permanente.  Dopo il  2016  sacrificato sull’altare del referendum costituzionale e il 2017 dedicato a preparare le elezioni politiche del 2018, adesso che si potrebbe finalmente uscire dalla propaganda per dedicarsi alle cose da fare, ecco incombere nuove scadenze. Il 22 aprile si vota per le regionali del Molise, il 29 per quelle del Friuli Venezia Giulia.  Un doppio appuntamento che secondo Salvini potrebbe influenzare  addirittura le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il capo della Lega ha detto che le regionali saranno vinte dal centrodestra e ha aggiunto che questo sarà un bel segnale per il Colle.  Per evitare sempre possibili crisi di astinenza, si tornerà comunque a votare il 10 giugno, quando 7 milioni di italiani saranno chiamati a rinnovare sindaci e consigli di circa 797 comuni, Ci saranno anche 21 capoluoghi, alcuni sopra i 100 mila abitanti come Ancona, Brescia, Catania, Messina, Siracusa, Terni e Vicenza.  Secondo alcuni studiosi il concetto di campagna elettorale permanente è l’ideologia politica della nostra epoca.  Un percorso ciclico dove la fine di una campagna elettorale segna l’inizio dei lavori per la successiva.  Ma soprattutto una situazione in cui nessuno vuole, può e sa prendere decisioni necessarie ma impopolari.  E dove dunque diventa impensabile governare dicendo la verità.

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