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direttore Paolo Pagliaro

La Polizia postale guida la lotta
al cybercrime finanziario in Ue

La Polizia postale guida la lotta <br> al cybercrime finanziario in Ue

"Siamo convinti che nell'epoca in cui viviamo la condivisione delle informazioni sia fondamentale, il valore aggiunto di questa operazione è far si che la messe di dati che il privato gestisce quotidianamente e le informazioni che il pubblico è chiamato in qualche modo a dover controllare trovino un momento di incontro, non soltanto in una piattaforma nazionale ma in un contesto internazionale": così il capo della Polizia Franco Gabrielli presenta presso il Polo anticrimine di via Tuscolana il progetto EU-OF2CEN sul financial cybercrime, coordinato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e finanziato dall’Unione Europea, che prevede la realizzazione di una piattaforma per lo scambio in tempo reale di informazioni su transazioni fraudolente con gli istituti bancari aderenti all’iniziativa. Nel 2013, con l'obiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno del financial cybercrime, la Postale ha ideato e realizzato il progetto OF2CEN (Online Fraud Cyber Centre Expert Network): grazie a questo strumento lo scorso anno sono state bloccate transazioni per un ammontare di circa 22 milioni di euro e recuperate somme pari a 900 mila euro. Ora si amplia il perimetro della collaborazione, includendo stakeholder a livello europeo e progettando una nuova piattaforma, analoga a quella approntata nel 2013 e denominata EU-OF2CEN, European Union Online Fraud Cyber Centre Expert Network.

COSTI E VITTIME. "Il progetto consentirà una difesa quanto più possibile efficace contro il cybercrime finanziario - spiega la direttrice della Polizia postale, Nunzia Ciardi - negli ultimi 5 anni il crimine sulla rete è quintuplicato, i suoi costi sono passati da 100 a 500 miliardi di dollari e oltre un miliardo di persone sono state colpite nel mondo, soltanto i cittadini privati sono stati colpiti per 180 miliardi di dollari. Tutto questo impone una riflessione importante, nuove forme di contrasto che non possono prescindere da una collaborazione e una circolazione di notizie in tempo reale: l'agire tempestivamente è un fattore fondamentale -aggiunge -. Quando si dispone un bonifico truffaldino di milioni di euro, questi soldi spariscono in pochissime ore, per cui è necessario che l'informazione circoli velocemente e ci metta in condizione di investigare per arrivare al blocco delle somme nel tempo più veloce possibile, ne va della credibilità del sistema economico nel suo complesso e della credibilità della rete".  Il progetto ha visto la costituzione di un consorzio, coordinato dalla nostra polizia postale, a cui hanno aderito le forze di polizia di Francia, Ungheria e Spagna, l'Università di Modena e Reggio Emilia e di Trento e partner del settore privato, quali Abi Lab, Deloitte, Poste Italiane, Sia. L'iniziativa conta anche sulla collaborazione, in qualità di advisor, di Europol - con la sua componente EC3 per il contrasto al cybercrime - della Federazione bancaria europea (Ebf) e dei gruppi bancari Unicredit e Intesa Sanpaolo.

GABRIELLI. "Siamo grati all'Europa - aggiunge Gabrielli - del finanziamento di questo progetto, del coinvolgimento di altri stati membri, di Europol che rappresenterà un po' il punto di contatto tra tutte le realtà investigative dei Paesi partecipanti: è un ulteriore passo in quella doverosa metodica della condivisione delle informazioni che anche e soprattutto in questo settore è fondamentale". Il fenomeno del financial cybercrime influisce "enormemente sulla crescita del Paese - sottolinea ancora il capo della Polizia - in termini dei danni prodotti e dei riverberi sulla credibilità del sistema, tanto più si riescono a convincere gli stakeholder che il sistema è forte e ha quella giusta capacità di rendersi impermeabile agli attacchi e tanto più il meccanismo si irrobustisce, produce Pil, produce ricchezza e credibilità per l'intero Paese". (Roc – 11 apr)

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