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Perché serve la Sinistra italiana in Gran Bretagna

di Eugenio Marino

Dal 2019, anno in cui entreranno in vigore gli effetti della Brexit, i cittadini europei residenti in Inghilterra non potranno più esercitare il diritto di voto in loco. Tra questi sono compresi anche i circa 270.000 italiani. Insieme al diritto di voto, saranno a rischio diversi altri diritti dei cittadini europei e delle loro famiglie in terra d’Albione. Tutto ciò mette a rischio, pesantemente a rischio, quel percorso e quel sogno di cittadinanza e piena integrazione europea che inseguiamo da tempo. Per la mia generazione è la favola raccontata già in culla, che ci siamo portati come sogno crescendo non solo nelle sezioni di Partito e col quale abbiamo fatto le campagne elettorali per le europee, ma quel sogno che ci ripetevamo ogni volta che si partita in gita scolastica, in vacanza con genitori o amici e, crescendo, per lavoro. Ce lo ripetevamo ogni volta che si doveva mostrare il passaporto alla frontiera, tutte le volte che si doveva cambiare moneta, che si doveva verificare la compatibilità di un titolo di studio e in tante altre occasioni.
Oggi la Brexit rappresenta un schiaffo a chi è cresciuto con quel sogno e una esclusione dalla sfera dei diritti per molti europei che vivono in Gran Bretagna.
Ecco perché le elezioni amministrative che si svolgeranno il prossimo 3 maggio nel Regno Unito hanno un valore politico non indifferente.
Perché vi sono comuni,  soprattutto nell'area di Londra storicamente governati dai conservatori, che potrebbero passare per la prima volta nella storia ai laburisti  e che hanno visto una forte concentrazione di voto contro la Brexit. Sono proprio quei comuni nei quali il sindaco di Londra, Sadiq Khan e il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, hanno fatto campagna schierandosi a favore della garanzia dei diritti dei cittadini europei, ai quali hanno chiesto di partecipare. Perché? Perché la loro forte partecipazione, come elettorato attivo e passivo, mostri un’altra visione della Gran Bretagna, dell’Europa, della Sinistra: quella inclusiva, quella del sogno politico europeo, dell’integrazione, della libertà di movimento, della protezione dei diritti degli europei e non solo per i finanzieri e i loro capitali.
Tra questi cittadini europei a cui è stato chiesto di partecipare, col voto o con una candidatura, ci sono anche tanti italiani. Come ci sono stati anche in passato. Ce n’è uno, in particolare, l’ex segretario del PD Londra Roberto Stasi, a cui è stato chiesto di candidarsi come “consigliere comunale” con i laburisti nel Comune di Kensington & Chelsea .

È la città dei quartiere di Chelsea (quello della grande squadra di calcio) e Notting Hill (del bellissimo film con Julia Roberts e Hugh Grant), dei magazzini Harrods e, tragicamente, quello dell'incendio della Grenfell Tower dello scorso anno, in cui morirono oltre 70 persone residenti. Uno dei comuni più ricchi del Regno Unito e d'Europa, ma anche uno con le più alte sacche di povertà, tra le più profonde dell’Inghilterra, con comunità molto divise per etnicità, estrazione sociale e censo.

Una città nella quale serve riequilibrio, redistribuzione, integrazione. In tre parole: serve la Sinistra.

Roberto Stasi, in quanto cittadino europeo a Londra, in quanto giovane cresciuto con il sogno della cittadinanza europea, in quanto dirigente della Sinistra (londinese, Italiana ed europea), rappresenterebbe un valore aggiunto sul piano politico nel comune di Kensington, nella Sinistra locale ed Europea, in una fase nella quale la Gran Bretagna dovrà comunque affrontare con l’Europa le trattative sulla Brexit, partendo dalla garanzia e dal rispetto dei diritti dei cittadini europei.

Quindi, oggi più di ieri, la strada europea passa anche e soprattutto dall’integrazione sociale e politica nei luoghi di residenza da parte dei cittadini immigrati. E qui si capisce che gli “immigrati extracomunitari” diventiamo anche noi italiani (270.000 italiani). E non è una strada che si percorre solo singolarmente, è un percorso collettivo e di rappresentanza. Spero che Roberto Stasi, come gli altri italiani candidati, sia sostenuto dai cittadini italiani e immigrati ed eletto il prossimo 3 maggio.

 

Eugenio Marino,  Direzione nazionale Partito Democratico

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