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direttore Paolo Pagliaro

La sindaca di Tunisi
e l’Islam moderato

La sindaca di Tunisi <br> e l’Islam moderato

di Paolo Pagliaro

(8 maggio 2018) Diversamente dal Medio Oriente, il Maghreb non è devastato dalla guerra. Marocco, Algeria e Tunisia hanno saputo assimilare i loro estremisti islamici, anche se la partita contro il terrorismo è ancora in pieno svolgimento.
Le giovani classi medie dei tre paesi si sono ormai affermate e – secondo analisti come Bernard Guetta - potrebbero imporre prima o poi spettacolari cambiamenti economici, sociali e politici.
Questa previsione trova conferma in una notizia che arriva da Tunisi, dove domenica scorsa per la prima volta una donna è stata eletta sindaco. Si chiama Souad Abderrahim, è una farmacista di 54 anni esponente del partito islamico Ennahda, Non porta il velo, indossa spesso il tailleur, ed è nota per le sue battaglie contro la discriminazione di genere.
Ha dedicato la sua vittoria a tutte le donne tunisine, anche se lei le preferisce sposate.
Nel 1985, quando studiava alla Facoltà di Medicina di Monastir sul Mediterraneo, Souad finì in carcere per un paio di settimane: si era trovata in mezzo a uno scontro tra studenti islamisti e di sinistra. Alle fine era comunque riuscita a unire i fronti, fondando l'Unione generale degli studenti tunisini. Grazie alla nuova legge elettorale, in Tunisia i partiti politici ora sono costretti a rispettare la parità di genere nelle liste. E domenica alcune donne hanno vinto anche in centri minori.
L’elezione della dottoressa Abderrahim è importante per il Nord Africa e per quell’Islam moderato che dimostra di esistere e di poter essere vincente. E dunque è importante anche per l’Europa, che di un Islam moderato ha assoluto bisogno.

(© 9Colonne - citare la fonte)