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direttore Paolo Pagliaro

L’utile di Intesa
un segno di ripresa

L’utile di Intesa <br> un segno di ripresa

di Paolo Pagliaro

(9 maggio 2018) Intesa San Paolo ha chiuso il primo trimestre con un utile record di un miliardo e 250 milioni di euro. Gli affari vanno bene, i costi si riducono, diminuisce il rischio sui crediti e così il principale gruppo bancario italiano si avvia a superare di slancio l’utile di 3 miliardi e 8oo milioni conseguito l’anno scorso. E’ il miglior risultato trimestrale dalla fondazione del gruppo, nel 2007.
Sono stati erogati 15 miliardi di nuovo credito di cui 11 a famiglie e piccole medie imprese; 3.600 aziende sono state fatte rientrare in bonis da posizioni di credito deteriorato, operazione che negli ultimi tre anni ha riguardato 77 mila imprese.
I risultati di Intesa rispecchiano il generale miglioramento dell’economia, con il tasso di occupazione e quello di attitvità che hanno ripreso a crescere insieme alla produzione industriale e all’avanzo commerciale. Abbiamo - si spera - alle spalle anni durissimi e dunque non tutte le banche presentano risultati altrettanto brillanti. Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato a fine aprile dalla Banca d’Italia si sottolinea come i progressi fatti dagli istituti di credito sul fronte della solidità rispecchino un dato medio. Permangono però forti differenze tra un istituto e l’altro.
Le banche italiane hanno ereditato dalla crisi economica degli scorsi anni una mole di prestiti deteriorati che vale ancor oggi 285 miliardi. il 14,5% di tutti i prestiti alla clientela, il triplo della media europea. Un altro elemento di debolezza è la grande quantità di titoli pubblici che hanno in cassa, con una concentrazione del rischio verso il Tesoro più che doppia rispetto alla media europea. Sarà dunque decisiva la nostra capacità negoziale a Bruxelles e Francoforte per evitare che vengano imposte coperture aggiuntive a chi detiene titoli pubblici giudicati a rischio.

(© 9Colonne - citare la fonte)