di Paolo Pagliaro
Ci sono molte spiegazioni, sui giornali, dell’improvviso via libera di Berlusconi al governo Lega-5 Stelle. Le pressioni dei suoi parlamentari. Il timore di dover sostenere manovre economiche impopolari. La speranza di una sentenza favorevole dalla Corte di Strasburgo, che gli consentirebbe di tornare candidabile, La necessità di avere del tempo a disposizione per riorganizzare Forza Italia Una scommessa sulla fragilità dell’ alleanza Di Maio-Salvini, Un gesto di lungimiranza. Le garanzie ottenute dai nuovi governanti.
A tutti questi buoni motivi per il via libera a Salvini se ne aggiunge un altro, rilevato da un sondaggio Demopolis: se si tornasse oggi a votare Berlusconi perderebbe quasi un terzo dei consensi ottenuti il 4 marzo, con un consistente travaso di voti verso la Lega di Salvini. Su 100 elettori che il 4 marzo hanno votato Forza Italia, appena 67 confermerebbero il voto. 7 si asterrebbero; 26 su 100, circa un milione e 200 mila elettori di Forza Italia, voterebbero oggi per la Lega. Questo trend rilevato da Demopolis non è ignorato da Berlusconi e basterebbe da solo per spiegare il no alle elezioni anticipate.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato il peso dei partiti a poco più di 2 mesi dalle Elezioni Politiche. Se si votasse oggi, il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 34%; la Lega, con il 23%, diventerebbe il secondo partito, guadagnando oltre 5 punti. Si indebolirebbero, con circa un punto in meno, il PD al 17,5% e, soprattutto, Forza Italia, che come abbiamo visto scenderebbe al 10. Fratelli d’Italia avrebbe il 4%; LeU il 2,8. Dunque non è solo Berlusconi a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.