di Paolo Pagliaro

(24 maggio 2018) Debutta con un saggio di Giovanni Floris la nuova casa editrice Solferino,  che prende il nome dallo storico indirizzo del Corriere della Sera e riempie il vuoto lasciato in Rcs  dalla cessione dell’area Libri  a Mondadori.
Il libro di Floris si intitola “Ultimo banco” e spiega perché insegnanti e studenti possono salvare L’Italia. E’ allo stesso tempo un’inchiesta sul campo, una denuncia e un appello perché si rafforzi il ruolo centrale dei docenti.
La premessa è che  continuare a parlare di problemi della scuola sia inutile e fuorviante. Serve solo a far sentire più soli genitori, insegnanti, studenti. Magari esistessero i problemi della scuola, osserva Floris, secondo il quale esiste invece l’unico, enorme problema di un populismo dilagante che sta inghiottendo ogni cosa. La tempesta perfetta che mette insieme la delegittimazione di un’intera categoria e la crisi di due concetti chiave come autorità e responsabilità,  

Il video del bulletto che in un’aula di Lucca minaccia il professore è l’estrema sintesi di una delle questioni di cui si occupa Floris. 

Il libro non risparmia critiche e distinguo, ma è in sostanza una  dichiarazione d’affetto e di solidarietà nei confronti degli insegnanti. Se solo fossimo meno distratti ci accorgeremmo che alcuni di loro, come gli insegnanti di sostegno,  sono in realtà delle figure eroiche.
Ma al contrario dell’Uomo Ragno, che scopriva come a  grandi poteri corrispondano grandi responsabilità, i prof – scrive Floris - scoprono che a grandi responsabilità corrispondono pochissimi, e mal retribuiti, poteri. Il merito di niente, e la colpa di  tutto.

Così rischia di naufragare la scuola e con essa uno Stato in cui al popolo sovrano subentra il popolo somaro.