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direttore Paolo Pagliaro

Come nasce
un patriota europeo

di Paolo Pagliaro

(30 maggio 2018) L’ambasciatore Sergio Romano ha tracciato una mappa del grande disordine mondiale e l’ha pubblicata per Rizzoli con il titolo “Atlante della crisi”. L’atlante si conclude con una pagina di ricordi in cui Romano spiega come è diventato un patriota europeo. Sono storie di viaggi. A Vienna, nel 1949, il teatro dell’Opera, distrutto durante la conquista della città, era stato appena ricostruito. A Londra la stoffa dei cappotti era razionata e la carne di balena si comprava con i tagliandi della carta annonaria. A Berlino, nel 1951, i mattoni recuperati dalle macerie e diligentemente numerati costeggiavano i grandi viali e attendevano di essere usati per la ricostruzione. Nel 1952, a Salisburgo, accanto alla sede del seminario di studi americani gestito dall’università di Harvard, era ancora aperto il grande campo di raccolta per persone senza fissa dimora che la guerra aveva disperso sulle strade d’Europa. A Monaco di Baviera, nello stesso anno, le case del centro avevano solo il pianterreno, il resto era andato in fumo.
Fu durante quei viaggi che Sergio Romano – in seguito ambasciatore italiano presso la Nato e a Mosca - capì che in Europa non esistevano vinti e vincitori ma esistevano soltanto , anche se in misura diversa, Paesi sconfitti. Fu allora che cominciò a diffondersi la convinzione che gli Stati europei avessero interesse ad affrontare uniti i problemi della loro ricostruzione politica e morale. E fu allora che Sergio Romano comprese che il suo antico patriottismo italiano si stava trasformando in patriottismo europeo. Quel sentimento che adesso stiamo perdendo.

(© 9Colonne - citare la fonte)