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G7, si chiama Italia
la nuova emergenza

G7, si chiama Italia <br> la nuova emergenza

di Paolo Pagliaro

(31 maggio 2018) L’Italia è il nono esportatore mondiale di acciaio e alluminio e da domani – se non ci saranno ripensamenti da parte di Trump – pagherà un prezzo salato al principio dell’America first e ai nuovi dazi americani del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Le industrie del nostro paese nel 2017 hanno esportato negli Stati Uniti 500mila tonnellate di prodotti e semilavorati siderurgici, incassando circa 700 milioni di dollari. I dazi potrebbero pesare su aziende grandi esportatrici, come ad esempio Valbruna, che vende negli Stati Uniti oltre 40 mila tonnellate di acciaio inossidabile, e che potrebbe perciò essere molto colpita -  Valbruna ha 3 stabilimenti e 2500 dipendenti.
L’Unione europea ha minacciato ritorsioni e si prepara a colpire prodotti americani come motociclette, jeans e bourbon con dazi per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Il ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, ha scritto questa mattina che l’Occidente sta andando a pezzi e che ci attendono anni difficili.
La guerra commerciale che gli Stati Uniti hanno dichiarato al resto del mondo sarà uno dei temi al centro del G7 dei ministri finanziari e dei governatori in programma da questa sera a Whistler, in Canada. All’ultimo momento l’ordine del giorno è stato però modificato con l’inserimento di un punto dedicato alla crisi italiana. L’auspicio di Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Canada è che il loro settimo partner, cioè noi, risolva la sua attuale crisi politica restando all’interno dell’eurozona. Un dubbio che fino a oggi non si era mai posto.

 

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