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Traduzioni più precise
per l’Europa unita

Traduzioni più precise <br> per l’Europa unita

di Paolo Pagliaro

(1 giugno 2018) Ieri sera alcune agenzie – riprese dalla televisione e dagli altri media – ci informavano che il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker aveva detto che gli italiani devono lavorare di più ed essere meno corrotti. La fonte era il Guardian online, che in un titolo riassumeva così alcuni dei giudizi dati da Juncker durante un convegno a Bruxelles. Sono passate alcune ore, occupate da proteste e richieste di rettifica da parte di tutto il mondo politico italiano, prima di accertare che il numero 1 dell’Unione Europea, non aveva mai detto che noi siamo un popolo di sfaticati e corrotti.
In realtà - rispondendo ad una domanda sul Sud Italia, la disoccupazione e l'uso dei fondi europei - il politico lussemburghese aveva detto testualmente: "Amo profondamente la 'bella Italia' ma non accetto che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno sia spiegato con il fatto che l'Unione o la Commissione Europea non farebbero abbastanza. Sono gli italiani a doversi occupare delle regioni più povere dell'Italia. Il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà. Li aiuteremo, come abbiamo sempre fatto – aveva concluso Juncker -, ma basta con questo giochino di addossare tutte le responsabilità all'Unione. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione, e prima vengono le nazioni e poi l'Europa".  Fine della citazione, che dimostra due cose. Primo: che tutto sommato anche nel petto di Junker batte un cuore sovranista. Secondo: che se l’Europa vuol essere unita, deve migliorare la qualità delle traduzioni.

(© 9Colonne - citare la fonte)