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Il convitato di pietra
è l’evasione fiscale

Il convitato di pietra <br> è l’evasione fiscale

di Paolo Pagliaro

(7 giugno 2018) Se davvero stanno per aprirsi i primi tavoli negoziali tra governo e realtà, come annuncia un titolo di phastidio.net, il blog di Mario Seminerio, è probabile che il primo sia dedicato alle coperture finanziarie delle grandi riforme in cantiere: taglio delle tasse e reddito di cittadinanza.
A quel tavolo  il convitato di pietra si chiamerà evasione fiscale. E’ al grande tesoro nascosto delle imposte non pagate che il governo Conte-Di Maio-Salvini potrà attingere  le risorse per far decollare i suoi progetti.
Stiamo parlando di 107 miliardi l’anno, 97 miliardi di tasse e 10 miliardi di contributi previdenziali. Tanto vale l’evasione secondo l’ultimo rapporto del Centro studi di Unimpresa,  che ha preso in considerazione gli ultimi anni e ha fatto la media.
La tassa "preferita" dagli evasori è l'Iva (imposta sul valore aggiunto) con 35 miliardi e mezzo sottratti allo Stato. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Commissione europea, tra i 27 paesi dell’Unione l’Italia è al primo posto nella classifica degli evasori Iva. Da noi l'Iva raccolta è il 26% in meno dell'Iva stimata, mentre in Spagna, ad esempio,  la differenza tra l’incassato e il dovuto è del 4%. Secondo uno studio dell’associazione Nens ci sono diversi 15 modi per non pagare, o pagare meno l’Iva.
Al secondo posto nella classifica delle tasse evase c’è l'Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) con 35 miliardi. L'evasione dell'Irap (imposta regionale sulle attività produttive) ammonta a 8 miliardi e mezzo , mentre l'Imu (imposta municipale unica) si ferma a quota 4 miliardi e 800 milioni. Recuperando un decimo di tutte queste imposte evase, si potrebbe tranquillamente finanziare una quota consistente del reddito di cittadinanza o l’aumento delle pensioni minime. 

 

 

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