Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

«L'ITALIA NON MERITA
GLI INSULTI DI MACRON»

"Intervengo a nome di un Governo e di una maggioranza, ma arrivo ad avere l'ambizione di parlare a nome di un popolo che in termini di generosità, volontariato, accoglienza e solidarietà non ha niente da imparare da nessuno". Nell'aula del Senato - accompagnato dagli applausi della maggioranza e del centrodestra - il ministro dell'Interno Matteo Salvini usa toni duri nei confronti della Francia. "Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi" ribadisce poi il responsabile del Viminale lasciando Palazzo Madama.

 

FRANCIA. Nella sua informativa sulla vicenda della nave Aquarius, Salvini sottolinea come il problema non sia "il derby Italia-Francia dei mondiali, che peraltro ci vedono esclusi, ma che la nostra storia di solidarietà, generosità e volontariato non merita di essere apostrofata con alcuni termini usati nelle ultime ore da parte di qualche esponente del Governo francese, che spero e penso dia le scuse ufficiali nel più breve tempo possibile". "La Francia - aggiunge il ministro dell'Interno - ci dice che siamo cinici, ma dal 1º gennaio al 31 maggio di quest'anno i respingimenti alla frontiera tra Italia e Francia hanno visto rispedire a casa nostra 10.249 esseri umani, compresi donne, bambini e disabili. Sulla base degli accordi sui ricollocamenti del 2015, la Francia si era impegnata ad accogliere 9.816 immigrati e, in tre anni, invece di 9.816 immigrati, ne ha accolti 640. Quindi, chiedo al presidente Macron di passare dalle parole ai fatti e di accogliere domani mattina i 9.000 immigrati che si erano impegnati ad accogliere". Di fronte a un cartello esposto dal senatore del Pd Davide Faraone, Salvini replica così: "Ma non mi danno fastidio i cartelli! Non mi dà fastidio Macron, figuriamoci se mi dà fastidio un cartello". Poi puntualizza rispetto alle critiche e alle accuse rivoltegli in questi giorni: "Sono qua come ministro e come uomo e l'unica cosa che non accetto, avendo due figli, è di pensare che al Governo ci sia qualcuno che vuole il male dei bambini. Io voglio che questi bambini non siano messi su un gommone in condizioni di morire come bestie in mezzo al mar Mediterraneo".

 

SPAGNA. Dopo aver ricostruito la vicenda della nave Aquarius, il ministro dell'Interno ringrazia la Spagna, ricordando però i numeri, secondo i quali "ad oggi l'Italia ospita nelle strutture italiane circa 170.000 richiedenti asilo. I numeri ci dicono che in Spagna sono 16.000; 16.000 contro 170.000. Ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez, il quale ha ampio margine per esercitare la sua generosità e la sua accoglienza anche nelle settimane a venire, visti i numeri da cui partiamo".

EUROPA. Il responsabile del Viminale - il quale annuncia l'intenzione di essere in Libia entro giugno per "garantire eguaglianza di diritti e di doveri su entrambe le sponde del Mediterraneo" - sottolinea poi come l'Italia sia tutt'altro che isolata in Europa: "Penso che non siamo mai stati così centrali e così ascoltati come in queste ore. Ho parlato con il collega tedesco, con il quale abbiamo condiviso che occorre tornare a ragionare di protezione delle frontiere esterne italiane come frontiere europee e non solo italiane. Non possiamo essere gli unici a fare quello che meritoriamente facciamo nel Mediterraneo, sopportandone costi economici e costi sociali. Se l'Europa c'è, batta un colpo adesso o taccia per sempre. C'è un'attenzione che non c'è mai stata; sta a noi adesso giocarci le carte in maniera propositiva, non solo negativa". "Il regolamento di Dublino - continua il ministro dell'Interno - oggi evidentemente va superato. Hanno provato a imporci una norma che avrebbe ulteriormente aggravato la situazione in Italia, con una permanenza fino a dieci anni di ulteriori migranti, senza alcuna possibilità di essere accolti in altri Paesi. Abbiamo concordato un no costruttivo e penso che con il collega tedesco e con il collega austriaco - visto che dal 1° luglio la competenza e la presidenza europea sarà dei colleghi austriaci - proporremo noi una nostra iniziativa, sul fronte interno e sul fronte esterno". Infine, in chiusura di intervento, una replica alle critiche espresse dal mondo cattolico: "'Ama il prossimo tuo come te stesso'. Giusto. Il mio prossimo, quindi, sono donne e bambini che fuggono della guerra e che sono le prime vittime della confusione che stiamo vivendo. Quei pochi ragazzi, donne e bambini che scappano dalla guerra devono avere in casa nostra casa loro e non possono essere mischiati ad una immigrazione clandestina che porta semplicemente allo scontro sociale. Però 'ama il prossimo tuo come te stesso' significa anche amare i milioni di italiani che in silenzio hanno perso casa, lavoro e speranza". (Roc - 13 giu)

(© 9Colonne - citare la fonte)