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ITALIA-USA: TALENTI IN
CIRCOLO CON FULBRIGHT

ITALIA-USA: TALENTI IN <br> CIRCOLO CON FULBRIGHT

Il Programma di borse di studio Fulbright è nato alla fine della seconda guerra mondiale e da allora rappresenta un elemento fondante delle relazioni fra Stati Uniti e Italia. Dal 1948 – anno in cui l’Italia ha aderito al programma - ad oggi oltre 10mila borsisti hanno varcato l’Atlantico: grandi nomi della scienza, dell’economia, della letteratura, delle arti, che all’inizio della loro carriera hanno usufruito delle borse di studio Fulbright. Settant’anni di successi, festeggiati oggi alla Farnesina con un “evento importante”, commenta Vincenzo De Luca, direttore generale per la promozione del Sistema Paese della Farnesina, perché il programma Fulbright è stato “un apripista all’internalizzazione del sistema universitario italiano”. “Sappiamo quanto sono importanti gli studi nella vita e nella formazione di ciascuno di noi. Non bisogna porsi dei limiti nello studio e nelle proprie aspirazioni”, ha commentato il neoministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, intervenendo alla sua prima conferenza “in casa”. Si tratta di “elementi essenziali che danno un significato profondo anche al sistema Fulbright, che nutre generazioni di studenti in tutto il mondo - ha proseguito Moavero Milanesi -. Sono 10mila i giovani passati attraverso questo sistema, diventati dei veri e propri 'ambasciatori' della nostra metodologia di lavoro". Il sistema di borse di studio Fulbright offre “chance uniche di poter studiare in università prestigiose degli Usa, di consolidare legami di amicizia, identità di vedute e posizionamento internazionale che il nostro paese ha sempre avuto con gli Usa”, ha proseguito il capo della diplomazia italiana sottolineando “l’importanza della competenza: se abbiamo a che fare con persone competenti, abbiamo la garanzia di un rapporto efficace e la possibilità di raggiungere risultati positivi”.

ITALIA E STATI UNITI: STESSI VALORI - “Non credete che la competenza non venga riconosciuta - continua Moavero Milanesi rivolgendosi agli studenti presenti in sala -. Puntate sull’acquisizione della competenza e mettetela al servizio della collettività”. I giovani che partecipano al programma Fulbright rappresentano “un ponte naturale tra Italia e Stati Uniti. Si tratta di giovani che, avanzando nei loro campi di attività, si sentono legati da rapporti di valori”, ha detto l'Ambasciatore italiano in Usa, Armando Varricchio. “Italia e Usa credono negli stessi valori - ha sottolineato il diplomatico italiano - e cioè della democrazia, dell'apertura, degli scambi e della costruzione di società aperte”. Secondo Varricchio gli studenti Fulbright sono stati “testimoni di amicizia tra democrazie del mondo e oggi possiamo confermare la validità di quell'idea”. Il prossimo novembre a Washington ci sarà un evento per “promuovere anche negli Usa questa occasione – ha continuato l’ambasciatore italiano -. E’ importante che l’attenzione del governo al programma sia altrettanto corrisposta negli Usa”. Anche perché l’Italia è “un Paese che attrae moltissimo. Sempre un numero crescente di giovani americani vuole acquisire competenze con un periodo di studio in Italia, per conoscere meglio il paese e la nostra lingua, che sta vivendo una nuova vitalità”, ha concluso Varricchio ricordando che “oggi sono 15mila i ricercatori e gli scienziati italiani negli Usa: un numero straordinario, un ponte naturale tra due paesi”. (Sip – 14 giu)

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