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MIGRANTI, SALVINI:
PIU’ AIUTI ALLA LIBIA

– In un colloquio con il Messaggero il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia una svolta nei rapporti con la Libia frammentata dalle tribù: “Sarraj ha chiesto all'Italia un intervento: io e il governo ci saremo. Andrò presto in Libia per parlare con lui. Un nostro intervento, con la Nato, è utile: per la lotta al terrorismo, ma anche per non parlare solo di migranti e barconi. Ma di economia e business, di cultura e politica”. E proprio sulla Libia, il vicepremier manda al francese Macron due messaggi chiari. Il primo: “Non capisco da che pulpito voglia fissare le elezioni, abbiamo visto come certe imposizioni non abbiano funzionato”. E dunque, “sarebbe meglio, visto che Macron ha il cuore grande, che dopo la Spagna tocchi alla Francia ad accogliere i migranti. E poi magari al Portogallo, a Malta...”. Salvini spiega poi che vuole rivedere totalmente il sistema della cooperazione “con interventi concreti attraverso fondazioni che lavorano con le università, penso all'esperienza di Letizia Moratti, o con le associazioni di categoria che si occupano di agricoltura o di infrastrutture da costruire”. Il titolare del Viminale vede “occasioni di sviluppo economico” per l'Italia. Tornando alle vicende interne poi afferma:, in merito al bilanciamento dei pesi con i pentastellati nell’esecutivo Conte: "D'ora in poi dichiarerò di meno, ma ritornando seri sto trovando persone competenti e leali. Certo, la mia sovraesposizione è dovuta al tema dell'immigrazione che ora è centrale, quando si parlerà di lavoro, ambiente, trasporti e giustizia il M5S sarà più coinvolto. E noi lo sosterremo”. Poi l'inchiesta sullo stadio: “La foto con Parnasi non mi imbarazza. Lo conosco da un po' di tempo come una brava persona. Di sicuro non abbiamo mai parlato di appalti: con Roma e dintorni io non c'entro un accidente”. Il finanziamento di Parnasi ad una fondazione vicina alla Lega? “Questi non sono reati, magari potremmo fare una riflessione sul finanziamento dei partiti”. Sulla posizione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede infine precisa: “E quale sarebbe la sua colpa? Aver presentato l'avvocato Lanzalone, che io non ho mai visto in vita mia, alla sindaca Raggi ritenendolo una persona capace. Sarebbe questa la sua colpa? Certo, se ci saranno elementi su di lui per carità di dio, noi siamo per la trasparenza, ma leggendo quanto scrivono i giornali non mi sembra. Alfonso l'ho sentito, è sereno, abbiamo parlato del tribunale di Bari. Ripeto: non vedo problemi per nessuno, tanto meno per la tenuta generale del governo”. (18 giu - red)

 

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