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LA MANCATA RIPARTIZIONE
COSTA ALL'ITALIA 700 MLN

"L'Italia si è sentita lasciata sola nella gestione della crisi dei migranti", ha detto Angela Merkel a giugno. Le parole della cancelliera tedesca riecheggiano come un mantra e sono in molti a ritenere che l'Europa abbia volto lo sguardo altrove mentre le nazioni affacciate sul Mediterraneo venivano schiacciate dalla pressione migratoria. Secondo il regolamento di Dublino, infatti, sono i Paesi di primo approdo quelli chiamati a farsi carico delle richieste di asilo dei migranti. Per cercare di dare una mano all'Italia e alla Grecia, nel 2015 il Parlamento Europeo ha deciso di disporre una ripartizione per quote in percentuale dei migranti all'interno dell'Unione in base a popolazione, Pil, livello di disoccupazione e rifugiati già presenti sul territorio. In 3 anni, come emerge da una analisi di Money.it, solo Irlanda (148%) e Malta (128,2%) hanno addirittura superato le quote % di accoglienza migranti rispetto a quelle stabilite, seguite dalle virtuose Svezia, Finlandia e Lussemburgo, che viaggiano intorno al 90%. Fanalino di coda Polonia e Ungheria, con zero migranti, ma troviamo numeri imbarazzanti per quanto riguarda il Romania (17,4%), Bulgaria (4,6%), Repubblica Ceca (0,4%), Austria (2,0%). Italia lasciata sola anche dai Paesi del Nord Europa come Belgio (30,7%), Germania (37,3%) e Francia (25,1%). 

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