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DI MAIO: IN GARA SULL'ILVA LESA CONCORRENZA

DI MAIO: IN GARA SULL'ILVA LESA CONCORRENZA

La procedura di gara sull’Ilva “è stata un pasticcio” ed è “stato leso il principio di concorrenza e anche la qualità delle offerte proposte ne ha risentito in termini ambientali, occupazionali ed economici. In sintesi, avremmo potuto avere molte più offerte e tutte migliori, compresa quella di ArcelorMittal, e questo avrebbe significato più salute per i cittadini di Taranto, più tutela per l'ambiente e maggiori garanzie occupazionali per i lavoratori”. Lo afferma il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio , riferendo sull’Ilva alla Camera. Il ministro rivela in aula la risposta dell’Autorità nazionale anticorruzione ai rilievi segnalati dal Mise sulla gara: “Credo proprio che abbiamo fatto bene, visto che l'Anac ieri sera ha confermato tutte le criticità che avevamo segnalato, ci ha confermato che erano fondate le nostre preoccupazioni sulla procedura di gara Ilva, e meno male - aggiungo io - che quelli di prima erano i competenti” sottolinea Di Maio, spiegando: “Quando è stata bandita la gara, il 5 gennaio 2016, chi voleva partecipare alla procedura di gara per l'Ilva doveva fare un'offerta che prevedeva di attuare il piano ambientale entro il 31 dicembre dello stesso anno. Capirete bene che risanare il territorio attorno all'Ilva in meno di dodici mesi sarebbe stata un'impresa titanica e, quindi, poche imprese hanno potuto partecipare. Il punto è che, dopo che sono scaduti i termini, il 30 giugno 2016, il termine di attuazione del Piano ambientale è stato posticipato, prima di due anni e poi di ulteriori cinque. Quindi, alla fine, c'era tempo per risanare fino al 2023, sette anni in più. Se questo fosse stato previsto dal bando iniziale, avrebbero potuto partecipare molte più imprese e proponendo offerte molto più pertinenti e di livello più alto”. Inoltre, aggiunge il vicepremier, la proposta di Acciai Italia rispetto a quella di ArcelorMittal “era migliore in termini ambientali e occupazionali, ma si dava, secondo la procedura di gara, un maggiore punteggio all'offerta economica piuttosto che a quella ambientale e occupazionale”. “Queste criticità per noi sono macigni, sono gravissime e questo Governo e io in primis non possiamo continuare a far finta di niente, come è stato fatto per troppo tempo – continua Di Maio - Per questa ragione, chiederò immediatamente chiarimenti ai commissari dell'Ilva, avvierò un'indagine interna al Ministero e chiederò subito un parere all'Avvocatura dello Stato”. Alle parole di Di Maio replica, via Twitter, il suo predecessore allo Sviluppo economico Carlo Calenda: “Caro @luigidimaio hai detto in Parlamento cose gravi e false. Minacciare indagini interne al Mise è vergognoso. La responsabilità sulla gara è mia. A differenza tua non ho bisogno di inventarmi manine (il riferimento è alle polemiche sulla relazione tecnica al dl dignità, ndr). E assumiti la responsabilità di annullare la gara se la ritieni viziata”. (Red – 20 lug)

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