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GENOVA SI FERMA PER 1’
TONINELLI: IL PONTE NEL 2019

GENOVA SI FERMA PER 1’ <br> TONINELLI: IL PONTE NEL 2019

Un minuto di silenzio, interrotto da un applauso commosso e scrosciante: così Genova, al rintocco delle campane delle chiese e delle sirene del porto, si è fermata questa mattina alle 11.36, l’ora esatta del crollo del ponte di Morandi sul Polcevera, avvenuto esattamente un mese fa, che provocò 43 vittime. Ieri sera, con ottimo tempismo, il consiglio dei ministri aveva varato il cosiddetto decreto emergenze, che però ancora non prevede l’indicazione di un commissario per la ricostruzione. “Il nome del nuovo commissario dovrà rappresentare l’intera Liguria, e dovrà dare a Genova entro il 2019 un risultato che io penso abbia dello straordinario, cioè un nuovo ponte che ricollega Genova e tutta l’Italia – spiega il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli - Faremo l’impossibile per ricostruire il ponte entro il 2019”. Chi pagherà la ricostruzione? Toninelli è chiaro:  “Nel decreto c’è un passaggio molto chiaro. I soldi saranno messi da chi ha fatto crollare il ponte. Chi ha fatto crollare il ponte non lo ricostruirà. Autostrade non metterà neanche un sassolino, neanche una mattonella …..Noi non possiamo far ricostruire il ponte da chi aveva per obbligo di legge e per obbligo contrattuale il dovere di farlo rimanere in piedi. Per trascuratezza. Perché sono prevalsi immani guadagni di miliardi di euro rispetto alla sicurezza degli automobilisti che dovevano passarci”. Nessun riferimento nel decreto anche sulle concessioni, ma spiega il ministro: “Non abbiamo mai neanche per un istante abbandonato l’idea di andare avanti per la decadenza della concessione autostrade per ovvi motivi. L’autostrada A10, costruita con i soldi pubblici, poi data ai privati per lucrare, è un caso in cui la nazionalizzazione ci sta tutta”.

(Sis)

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