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TRIA-DI MAIO, ANCORA
UN BOTTA E RISPOSTA

TRIA-DI MAIO, ANCORA <br> UN BOTTA E RISPOSTA

Investimenti pubblici, taglio delle  tasse, lotta alla povertà. Sono questi, secondo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, i punti saldi che il governo dovrà affrontare in questo quinquennio dal punto di vista dell’economia. Ospite del Bloomberg European Capitals Forum, il ministro dell’Economia spiega che "gli investimenti pubblici devono tornare a essere il 3% del Pil nel breve termine. Attualmente siamo al 2% ed è un livello troppo basso: è essenziale che gli investimenti pubblici siano al centro della manovra”. Detto questo, nell'ambito del rispetto degli impegni europei” il governo  “traccerà un percorso bilanciato  che tenga conto di bisogni sociali e requisiti economici per una crescita sostenibile a lungo termine". Tria parla della flat tax, spiegando che "bisogna andare oltre,  riducendo il carico fiscale sulla classe media. Siamo ad uno studio molto avanzato che ridurrà il carico fiscale sulla classe media mantenendo il budget gestibile".  Le riforme fiscali, pensionistiche e di welfare, continua Tria, saranno portate a termine “ma gradualmente: abbiamo una legislatura davanti e vogliamo creare una crescita sostenibile attraverso riforme strutturali”. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza però Tria si limita a sottolineare: “Dobbiamo intervenire sulle dinamiche che hanno portato alla necessità di questo reddito”. A distanza gli risponde allora Luigi Di Maio, ribadendo di non aver mai chiesto le dimissioni di Tria, ma pretendendo che il ministro dell’Economia “trovi i fondi per chi è in difficoltà”. Ad allontanare i sospetti di frizioni tra vicepremier e ministro e tra Lega e M5S ci pensa Danilo Toninelli: "siamo due forze politiche differenti, unite ma non alleate grazie ad un contratto di Governo. Il reddito di cittadinanza sono convinto che ci sarà".

(Sis)  

 

 

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