Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Poveri veri
e poveri falsi

Poveri veri <br> e poveri falsi

di Paolo Pagliaro

(9 ottobre 2018) Il reddito di inclusione (Rei) è la prima misura universale di contrasto alla povertà in Italia, introdotta dal governo Gentiloni e pensata per circa 700 mila famiglie. Il reddito di cittadinanza, annunciato dal nuovo governo, va nella stessa direzione ma sarà una misura molto più robusta perché moltiplica la platea dei beneficiari (6 milioni e mezzo di persone) e soprattutto le risorse, calcolate in 10 miliardi contro i 2,5 di Gentiloni.
Comune a entrambi i provvedimenti è il problema di dare un nome e un cognome agli aventi diritto.
Non è un problema di facile soluzione, visto che dalle verifiche effettuate nel 2018 dalla Guardia di Finanza sui beneficiari di prestazioni sociali agevolate ed esenzione dai ticket sanitari è emerso un dato sconcertante e cioè che ci sono sei finti poveri ogni dieci soggetti controllati.
Secondo i dati anticipati dal Sole 24 Ore, su 8.847 persone controllate nei primi 6 mesi dell’anno, 5.435 non avevano le carte in regola per ricevere le agevolazioni che erano state richieste o incassate.
Il fenomeno è clamoroso per quanto riguarda le esenzioni dai ticket: qui le irregolarità accertate riguardano il 90% dei casi esaminati, vale a dire 3.367 su 3.611. Va un po’ meglio sul fronte delle prestazioni sociali agevolate, grazie ai nuovi indicatori Isee che prevedono controlli preliminari dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps sulle informazioni dichiarate dai cittadini. Efficace si sta rivelando anche il controllo della giacenza media sul conto corrente, che ha un po’ ridotto il numero di chi non paga i buoni mensa ma accompagna a scuola i figli con il Suv.
Ed efficaci dovrebbero essere i 6 anni di carcere promessi da Di Maio ai truffatori. Il vecchio grido di battaglia “onestà onestà” ora sembra più che altro un auspicio.

(© 9Colonne - citare la fonte)