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Non solo cervelli in fuga,
Pd difende legge controesodo

Non solo cervelli in fuga, <br> Pd difende legge controesodo

Gli italiani continuano ad emigrare. Lo dicono i numeri e lo sottolineano i parlamentari eletti all’estero del Pd che si sono dati appuntamento oggi alla Camera dei Deputati  per la conferenza dal titolo  “Cervelli, cuori e braccia. 2010 - 2018: valutazione e prospettive per azioni da inserire nella proposta di legge ‘Controesodo’ e gli incentivi fiscali per il rientro del capitale umano in Italia”. Al centro del dibattito la necessità di nuove agevolazioni fiscali per il rientro degli italiani. Che non sono solo “cervelli in fuga”, non sono solo ricercatori, non sono solo laureati e diplomati, ma lavoratori di ogni genere e di ogni livello di qualificazione. Persone che, nonostante i loro titoli, si adattano spesso a mansioni inferiori.

UNGARO “Sono cervelli,  cuori e braccia”  per usare le parole di Massimo Ungaro, deputato del Pd eletto in Europa e componente della VI Commissione Finanze di Montecitorio. "Secondo la Fondazione Migrantes – ha detto in conferenza stmapa - sono partiti per l'estero 124mila connazionali e il 39% ha tra i 18 e i 34 anni. Il totale dei registrati all'Aire, l'anagrafe degli italiani all'estero, è oggi di oltre 5 milioni. A Londra, per fare un esempio, vivono oltre 250.000 italiani. Attualmente, stando ad un'indagine recente, tre giovani under 30 su quattro lascerebbero poi l'Italia - ha sottolineato Ungaro che ha aggiunto: - sono dati allarmanti di un Paese, il nostro, che fatica ad uscire dalla crisi e che si impoverisce sempre più di talenti, energie e speranze. I venti sovranisti del governo Salvini-Di Maio non aiutano. Da ciò nasce l'impegno mio assieme ai colleghi Rosato, Garavini, Fregolent, Schirò e Caré affinché il Governo, già nella prossima legge di Bilancio per il 2019, aggiorni le agevolazioni fiscali della legge 238/2010 , rese strutturali dai governi di centrosinistra, e le estenda con gradualità a tutti i tipi di lavoratori per rendere definitivo il ritorno in Italia dei nostri connazionali nella Penisola". "La nostra proposta – ha aggiunto  - prevede infatti che, in caso di rientro, l'abbattimento delle imposte sul reddito sia applicabile a tutti i lavori senza distinzione di studio e incarico". 

GARAVINI Alla conferenza stampa sul controesodo degli italiani all'estero tenutasi oggi alla sala stampa di Montecitorio è intervenuto  anche il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato: “Ci sono delle opportunità in questo Paese, per quella grandissima risorsa rappresentata dai giovani che vogliono tornare in Italia per ricongiungersi alla terra che amano. Ma per riuscire in questo obiettivo servono buoni strumenti, anche fiscali”. Non è la prima volta che il Partito democratico si impegna per il “contresodo”: “Noi siamo il partito degli italiani all'estero – ha sottolineato infatti la senatrice Laura Garavini -  Il Pd in questi anni ha messo in campo provvedimenti su benefici fiscali, rete consolare, per la promozione di lingua e cultura italiana. Andare all'estero è positivo. Il problema nasce quando non c'è circolarità. Quando non c'è ritorno.  Andare all'estero - ha precisato Garavini – è positivo nella misura in cui c’è una circolarità, ovvero che chi va via poi possa tornare e contribuire a rendere il Paese grande”. La senatrice ha lanciato un appello ai presenti e alla stampa: “E' una legge ottima ma poco conosciuta. Si fa fatica a renderla nota.  Serve far conoscere la normativa”. La Garavini ha poi invitando il Governo “a non prendere  misure restrittive rispetto alle agevolazioni previste”. “C'è molto ancora da fare – ha aggiunto la senatrice – ma  è importante proseguire su questo operato: portare avanti misure a vantaggio dei nostri cittadini all'estero”. 

SCHIRO' Servono dunque buoni strumenti, anche fiscali per far tornare i giovani oggi all’estero in Italia. Ne è convinta anche la deputata eletta all’estero del Pd Angela Schirò: “Andare all'estero deve essere una scelta, non una fuga: è per questo che dobbiamo sostenere leggi per favorire il rientro di chi desidera tornare, senza dimenticare quanto possa essere preziosa un'esperienza all'estero per i singoli e per la società”.  “Il sistema di incentivazione al ritorno, che con questo provvedimento pensiamo di proporre, che anzi come Pd abbiamo già contribuito a costruire con emendamenti alle precedenti leggi di bilancio e con altre iniziative, - ha continuato  Schirò -  non deve poggiare su una vecchia idea di riparazione rispetto alla frattura sociale e alla lacerazione umana che un’emigrazione comporta. La circolarità internazionale delle esperienze di studio, professionali e di lavoro deve restare dunque un obiettivo ben fermo di un Paese aperto, dinamico e moderno”. Secondo la deputata è necessario “incoraggiare e sostenere chi vuole rientrare, ma anche sostenere e tutelare chi è costretto a restare all’estero”.  “Insomma,- conclude  -  nella mia idea, questo pacchetto di misure deve essere un primo, necessario passo che, rendendo più organiche e complete le azioni che già i nostri governi hanno avviato, risponda alle esigenze pressanti di chi vuole tornare e sia affiancato da azioni, altrettanto sentite, che corrispondano alle necessità di chi resta all’estero per soddisfare bisogni altrettanto primari”. (11 ott - PO / Gil)

 

 

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