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Esports, il domani
è digitale?

Esports, il domani <br> è digitale?

 Nielsen Sports li mette tra i cinque global trend del 2018 e in Italia hanno avuto un incremento di interesse del 122% negli ultimi due anni. Sono gli esports, meglio noti come videogiochi ma praticati a livello agonistico e professionale. Se ne è parlato domenica mattina a Trento, alla prima edizione del Festival dello Sport, nella Sport Tech Arena, lo spazio targato Trentino Sviluppo e Università di Trento in cui avviene l'incontro tra innovazione e progetti sportivi. Tra i relatori Mattia Guarrancino, player professionista che veste la maglia della Sampdoria e colleziona vittorie da quando è adolescente: «Ho iniziato unendo la passione per il calcio e quella per i videogiochi – afferma – ma poi è iniziato un lavoro molto impegnativo. Mi alleno tre o quattro ore al giorno e la preparazione è simile a quella di uno sportivo come lo intendiamo tradizionalmente. Giocare con i videogame lo possono fare tutti, praticare esport è altro». Accanto a Guarrancino anche Amir Hajar, cofondatore dei Mkers, una delle più seguite squadre italiane di esport: «I team hanno un ruolo fondamentale – dice – nel far comprendere a ragazzi anche molto giovani che cosa significa professionismo». E poi continua: «Gli allenamenti sono molto impegnativi: in una giornata si deve trovare tempo per l'allenamento fisico, quello mentale e quello davanti al monitor. Quelle che affrontano i giocatori sono sfide molto impegnative, si arriva anche a 12 ore continuative di competizione. Serve saperle sostenere sia dal punto di vista fisico che di concentrazione». E come accade per gli sport più tradizionali, anche gli esport non sono più solo “giochi”, ma rappresentano un'industria che, visti i trend di crescita, pare non essere tralasciabile: «Dopo il calcio giocato – interviene Edoardo Ravello, cofondatore di SportsGeneration – gli esports sono i più seguiti dai Millennials ma per ora in Italia questo dato si sfrutta poco. È evidente che il potenziale sia enorme e credo che anche i club sportivi se ne renderanno presto conto. L'esempio è quello del Paris Saint Germain che ha una sua squadra esport dal 2016».

 

 

 

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)