Nomine, programmi, stabilizzazioni, con uno sguardo alla manovra. L'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini fa il punto di fronte alla Commissione di Vigilanza, assicurando che "l'allungamento dei tempi delle nomine, che giudico assolutamente non eccessivo, è stato dovuto alla necessità di conoscere i profili adeguati per la guida delle testate. Sollecitazioni e suggerimenti non ce ne sono stati, mi attribuisco l'intera responsabilità delle nomine". Lo stesso dicasi per le direzioni di rete: nessuna ingerenza da parte della politica. Un suggerimento al governo lo dà invece Salini, che si dice preoccupato per i conti della rete pubblica: "A oggi non abbiamo certezze per quello che ci dovrà derivare dal cosiddetto extragettito nella manovra, spero che nell'iter parlamentare si trovi una soluzione, 93 milioni in meno non previsti nei nostri piani pluriennali rappresentano un aspetto che può avere una ripercussione negativa nello sviluppo dei piani industriali e dei piani editoriali". Anche perché l'azienda ha anche in programma una serie di stabilizzazioni, dopo "i tremila precari già assunti: vogliamo accelerare questo processo con altre 500 stabilizzazioni entro gennaio.
Passando agli aspetti relativi al piano editoriale, Salini è dell'idea che "la Rai debba aumentare i suoi spazi informativi. Forse abbiamo lasciato un po' di campo libero alla concorrenza e, quindi, questo è un terreno da coltivare per l'azienda, una sfida da mettere in campo: amplieremo questi spazi, con programmi di attualità, di inchiesta e di approfondimento". Quindi, spazio alla creazione di format originali: "Occorre partire dalla centralità del contenuto per alimentare la piattaforma Rai Play e le reti tradizionali. Mi impegno a valorizzare risorse e strutture che inizieranno a produrre contenuti originali che possano anche essere venduti all'estero. La Rai deve essere il motore principale dell'industria di format originali di intrattenimento".
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