Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Vignali: donne come promotrici della migrazione circolare

Vignali: donne come promotrici della migrazione circolare

“Mi auguro che siano le donne le principali promotrici dei circuiti della migrazione di ritorno. Vorremmo che chi va all’estero possa tornare in Italia e reinvestire le conoscenze. Le donne in questo hanno ruolo da giocare”. Lo ha detto Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina, intervenendo al seminario sulle Donne italiane all’estero, promosso nell’ambito della plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero. “Sono spesso le donne che mantengono i legami con i luoghi di origine – continua Vignali –. Che siano proprio le donne a promuovere e sostenere la migrazione circolare e che questo possa diventare il tema della Conferenza mondiale delle donne italiane all’estero”. Secondo Vignali “la circolarità della migrazione” può diventare un “valore aggiunto delle donne”.

UNA GIORNATA CHE GUARDA AL FUTURO

La giornata di oggi “è un momento importante – afferma Vignali -. Una giornata che guarda al futuro. Se facciamo un paragone con quello che accadde 21 anni fa (quando ci fu l’ultimo seminario sulle Donne italiane all’estero, ndr) ci sono notevoli differenze. All’epoca si guardava al passato, alla storia della nostra emigrazione, al ruolo storico delle donne in emigrazione. Storie drammatiche, di fatica, di sofferenza. Una memoria che va salvaguardata e recuperata, ma c’era uno sguardo diverso alla componente femminile”. Questa giornata invece “guarda al futuro”, ribadisce Vignali sottolineando alcuni punti centrali della discussione: “evoluzione della presenza, leadership, nuova professionalità. Parole che vogliono dire qualcosa. La presenza delle donne è cambiata e dobbiamo averne consapevolezza per valorizzarne il ruolo”.

L’IDENTIKIT DELLA DONNA ALL’ESTERO

Vignali poi snocciola alcuni dati che disegnano l’identikit della donna italiana all’estero: “Sono circa 2,7 milioni le donne nei nostri schedari consolari. Sono giovani, l’età media è di 29 anni. Quella degli uomini è 32. Solo il 4% delle donne si dichiara casalinga, questo vuol dire che c’è una partecipazione attiva al mondo del lavoro”. “La maggior parte è occupata in due settori che possiamo dire tradizionali: ristorazione e moda, ma ci sono tante altre professionalità. L’11 % è impiegato nei servizi, l’ 8 % nel marketing, il 6 % nella formazione, il 5 % nell’informatica, il 4 % nell’ingegneria, quasi il 3% nel management”, continua Vignali. C’è poi il mondo della ricerca: “Le donne italiane all’estero sono biologhe, chimiche e geologhe”, afferma ancora Vignali.

ANIMARE LE RETI DI SOLIDARIETA’

“Qualcosa è cambiato – chiosa il direttore generale per gli italiani all’estero della Farnesina -. Per età, per professione, per ruoli. Di questo dobbiamo prenderne atto per valorizzare il potenziale delle nostre donne all’estero. Le donne rispecchiano meglio i valori positivi della nostra presenza all’estero. Nella percezione dello straniero, gli stereotipi negativi sono quasi tutti maschili, quelli positivi sono tutti femminili”. Le donne quindi come “specchio di valori positivi, ma anche come capacità ed esempio di integrazione. Le donne sono capaci di avviare circuiti di solidarietà – spiega Vignali -, il tema della solidarietà è interessante perché sappiamo che non si tratta solo di fuga di cervelli, ma ci sono ampie fasce di lavoratori che partono e che rischiano di finire in situazioni di marginalità”. Le donne sono quelle che “più animano le reti di solidarietà – conclude Vignali -. Le donne sanno fare rete, sanno coinvolgere. La solidarietà è un importante aspetto da valorizzare. L’ultimo aspetto che mi preme e che ci proietta al futuro è la capacità delle donne di mantenere le relazioni, intrecciarle e salvaguardarle”. (PO / Sip – 17 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)