Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Sovranisti che vincono
sovranisti che perdono

di Paolo Pagliaro

E’ stato un fine settimana con molte novità per la politica europea. La prima è ovviamente il via libera all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, sancito da un accordo di 585 pagine che detta le condizioni del divorzio tra Londra e i 27 paesi fino a ieri suoi partner. E’ la prima volta che qualcuno abbandona l’Unione, che resta comunque una famiglia allargata dall’incerto destino. Juncker ha detto che l’uscita della Gran Bretagna è una tragedia, ma molti osservatori pensano che possa essere invece una grande opportunità per ridare all’Unione quella coesione e quella progettualità che i continui no di Londra avevano contribuito a soffocare. No alla moneta unica, no a Schengen, non alla difesa comune, no a una politica estera concordata. Adesso, con qualche veto in meno, il cammino dell’Unione potrebbe proseguire più spedito. La seconda notizia di interesse europeo viene dalla Svizzera, dove ieri è stato bocciato a grande maggioranza il referendum che chiedeva di subordinare i trattati internazionali alle leggi domestiche. Un referendum sovranista che, se avessero vinto i promotori, avrebbe messo a rischio i rapporti con l'Unione Europea  di cui la Svizzera non fa parte ma alla quale è strettamente legata, tanto da far parte dell'area di Schengen. Anche la piccola, orgogliosa e ricca Svizzera ci fa sapere che in nome di un interesse comune si può rinunciare a una quota di sovranità. La terza euro-notizia viene dall’Italia, dove ieri Salvini ha fatto sapere che – se i nostri impegni europei lo richiedono - alcune grandi riforme si possono rinviare e i decimali del deficit possono essere anche rivisti al ribasso. Parole impensabili fino a una settimana fa.

(© 9Colonne - citare la fonte)