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direttore Paolo Pagliaro

Dopo Magneti Marelli
emigra anche Comau

Dopo Magneti Marelli <br> emigra anche Comau

di Paolo Pagliaro

(27 novembre 2018) Negli ultimi anni hanno smesso di essere italiani marchi come Fendi, Pucci, Gucci, Brioni, Valentino, Loro Piana, Bulgari, Krizia, La Perla e, da ultimo, Versace. Oggi, in un settore molto diverso, viene annunciata la cessione di un’altra impresa italiana di alta gamma e cioè Comau, l’azienda torinese di robotica controllata da Fiat Chrysler. Secondo quanto sostiene l’agenzia Bloomberg la cessione potrebbe avvenire per una cifra compresa tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Comau si occupa da 45 anni dell’evoluzione tecnologica nei processi produttivi industriali. Ha 14 stabilimenti e 5 centri di ricerca in 14 paesi, con oltre 9 mila dipendenti.
Il processo di vendita dovrebbe cominciare all'inizio del prossimo anno e potrebbe trovare interessati soprattutto in Cina.
E’ la seconda gemma industriale ceduta dagli Agnelli nel giro di poche settimane. Il mese scorso finì in Giappone la proprietà di Magneti Marelli, 49 mila dipendenti, un’altra multinazionale italiana d’avanguardia nel settore della componentistica per autoveicoli. In quel caso nelle casse di Fca entrarono 6 miliardi e 200 milioni di dollari.
Le operazioni Comau e Magneti Marelli suscitano l’interesse degli analisti finanziari e dei sindacati. Tace invece il governo e più in generale la politica.
Nel Paese in cui ha sempre molto successo la retorica dell’innovazione e dell’eccellenza, si considera evidentemente normale che emigrino alcuni dei pezzi tecnologicamente più pregiati della manifattura.

(© 9Colonne - citare la fonte)