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RENZI: HO FATTO
DA PARAFULMINE E ORA…

RENZI: HO FATTO <br> DA PARAFULMINE E ORA…

Non è un addio definitivo al suo partito, ma non è neanche un no all’ipotesi di un partito nuovo quello che Matteo Renzi affida a Vanity Fair, che pubblica l’intervista all’ex segretario Pd e presidente del Consiglio nel giorno della sua rinuncia a candidarsi alle primarie del partito. “Io mi sono dimesso da segretario del Pd, ho smesso di occuparmene. Sono stato il parafulmine ideale per tutti i problemi, ho smesso... Ho vinto due volte le primarie col 70% e dal giorno dopo mi hanno fatto la guerra. Questo non è il modo giusto per rispettare una comunità” afferma. E alla domanda diretta “vuole ancora restare nel Pd?” risponde: “Voglio fare l’opposizione a questo governo perché mi preoccupa. E per fare l’opposizione serve che tutti ci diamo una mano. Col Pd, i comitati civici, in tutti i modi”. Poi torna a ribadire il bene fatto dal suo governo: “Tutti mi spingono a dire che abbiamo sbagliato tutto, che dobbiamo stare zitti. Ma noi abbiamo fatto tante cose e io le rivendico, non cedo all’abiura. Io penso che gli italiani abbiano sempre ragione. Punto. Se hanno scelto di farsi un giro con Salvini e Di Maio vanno rispettati…. Chi perde sbaglia sempre. Io mi sono dimesso, l’unico. Quindi adesso che cosa devo dire: che i migranti vanno fatti affogare? Che il Jobs Act è stato un errore? Non lo dico. Certo, bisogna fare di più e meglio, ma non sarò mai come Salvini, che fa lo sciacallo, postando la foto di una minorenne e aizzando i commenti contro, o come Di Maio, che fa da prestanome al padre. Questa è la strada per prendere i voti? Pace, non li prendo”. Poi rivela un retroscena sul premier Giuseppe Conte: “Me lo ricordo, quando ci mandava i messaggini tutto contento e entusiasta delle riforme che facevamo, della Buona Scuola, del referendum… A suo tempo, nel 2015, aveva tutta un’altra posizione sullo sforzo riformatore del Governo Renzi. È legittimo cambiare idea, specie se ti offrono incarichi importanti. Io penso che le idee valgano più delle poltrone”. Duro il giudizio su Salvini: “Fomenta odio: l’obiettivo non è raccontare la sua idea d’Italia, ma dividere il Paese in ‘buoni’ e ‘cattivi’. Che per un politico è sbagliato, per uno che sta al governo è ingiusto, per uno che fa il Ministro dell’Interno è pericoloso”, “riesce straordinariamente ad apparire quello che non è delle istituzioni ma del popolo. Questo giochino secondo me è un palloncino che vola in alto e alla fine si buca all’improvviso. Scommetto sul fatto che questo incantesimo di Salvini svanirà. Come direbbero i miei figli: il tempo è galantuomo”. Non mancano accenni alla vita privata dell’oggi senatore Pd – a partire dalla vicenda del figlio maggiore Francesco, che gioca a calcio nell’Udinese – e l’annuncio del suo debutto televisivo: il 15 dicembre va in onda su Nove, alle 21.25, la prima delle quattro puntate del documentario “Firenze secondo me”, prodotto da Lucio Presta: (“Volevo raccontare la mia città, far vedere come la mia città insegna qualcosa non solo per l’arte”). E poi c’è l’attività di conferenziere, ospite internazionale, docente, per esempio del corso “Europe: State of the Union” per gli studenti della Stanford University (“Miglioro il mio inglese: anche perché, diciamolo, era impossibile peggiorare”). (11 dic - red)

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