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«NON VADO A BRUXELLES
CON IL LIBRO DEI SOGNI»

Al centro dell’informativa alla Camera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte il Consiglio Ue in programma il 13-14 dicembre (che ha “una valenza particolare sul piano politico”, a cinque mesi dal rinnovo del Parlamento europeo e a tre dalla data fissata per la Brexit), ma soprattutto “alcune considerazioni in vista di un altro passaggio importante nel confronto con le istituzioni europee”, ovvero il confronto sulla manovra in programma domani a Bruxelles con la Commissione europea.

MANOVRA. “Occorre superare un rigorismo miope, che pretende di combattere l'instabilità con misure che, invece, finiscono per favorirla” sottolinea il presidente del Consiglio, che spiega: “L'interlocuzione con l'Unione europea è fondamentale: in queste settimane non ho mai interrotto i canali del dialogo, ho lavorato per avvicinare le posizioni e per spiegare in tutte le sedi la coerenza della manovra economica e i suoi effetti virtuosi”. “Non andrò a Bruxelles con un libro dei sogni ma presenterò uno spettro completo del progetto riformatore dell'esecutivo” afferma Conte, specificando che “né domani a Bruxelles né ancora di più oggi davanti al Parlamento mi posso limitare a considerare i meri dati contabili. Con le elezioni del 4 marzo gli italiani hanno espresso l'urgenza di arrestare l'impoverimento e l'emarginazione causati dal lungo ciclo avverso della crisi economica e di contrastare i fenomeni negativi del processo di globalizzazione”. “Se siamo costretti a procedere a uno scostamento dal deficit inizialmente previsto, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo non certo a cuor leggero, ma proprio per realizzare gli obiettivi che gli italiani chiedono con prepotente urgenza” sottolinea ancora il presidente del Consiglio, aggiungendo che “siamo nel mezzo di un confronto serrato, che confidiamo sia leale e paritario” e “resto fiducioso sul buon esito” perché “in gioco c’è molto di più dei saldi finali della manovra, ma l’idea stessa della rappresentanza politica, il senso del nostro ruolo e della nostra missione". ““Logorare l’azione riformatrice di questo governo sarebbe una strategia miope – continua Conte - che sarebbe vista dalla gente come un tentativo velleitario di reprimere istanze che resterebbero vive nella nostra società e si presenterebbero nel prossimo futuro in altri modi, che difficilmente potremmo prevedere e quindi faticosamente potremmo soddisfare”.

 

CONSIGLIO UE. In merito al Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì, il presidente del Consiglio affronta il tema Brexit, sottolineando “l'esigenza che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avvenga in maniera ordinata, nell'interesse di offrire chiarezza e certezza ai tanti cittadini, tra cui molti italiani, e anche alle impresse che sono coinvolti da questo processo”, rimarcando la necessità di “lavorare con i nostri partner europei e con le istituzioni europee per prepararci anche allo scenario, per noi poco auspicabile, di un recesso senza accordo”. Al centro del Consiglio inoltre il tema migrazioni, con il premier che chiede di dare attuazione alle decisioni di giugno. “E’ ora di far seguire alle parole i fatti e di dare corpo ad una regolazione e gestione dei flussi migratori autenticamente europea, non può più gravare sui Paesi di primo arrivo l'onere legato alla gestione degli sbarchi ed occorre un coordinamento europeo fin dalla fase di sbarco” afferma Conte, mettendo in luce tre componenti fondamentali: “Lo sbarco, che deve vedere uno sforzo condiviso degli Stati membri col coordinamento dalla Commissione europea; la redistribuzione, su cui ribadirò la necessità ineludibile che gli Stati membri, non solo costieri e di primo arrivo, si facciano carico di uno sforzo realmente condiviso” e “ terzo obiettivo: i rimpatri dei salvati in mare non aventi diritto alla protezione internazionale. Occorre cioè che si dia finalmente in sostanza a una europeizzazione dei rimpatri, ad esempio attraverso il mutuo riconoscimento, almeno negli Stati membri che procederanno in questa direzione, delle decisioni in materia e attraverso l'utilizzo della cooperazione allo sviluppo come incentivo per una migliore cooperazione con i Paesi terzi”. In tal senso, il premier menziona “l'investimento, in primis di stabilizzazione politica e di impulso alla crescita, che reputo indispensabile nei confronti dell'Africa, un continente verso il quale l'Italia mostra una particolare attenzione”. Il nostro Paese considera invece inaccettabile – spiega infine Conte – “lo spacchettamento della riforma del sistema europeo comune di asilo. Senza la riforma del regolamento di Dublino, approvare gli strumenti legislativi del sistema già avanzati costituirebbe un vulnus politico alla logica del consenso, e sarebbe al contempo controproducente sul piano tecnico”.

REAZIONI. Un’informativa, quella del premier, che non soddisfa però le opposizioni che vanno all’attacco del governo: “Se la manovra del popolo è così importante sarebbe importante che anche il parlamento la conoscesse:” afferma il capogruppo del Pd Graziano Delrio, mentre la deputata di Leu Laura Boldrini va giù duro: “Ecco i leoni del ‘me ne frego’ che fanno a gara a chi tratta più e meglio. L’Italia non è mai caduta così in basso – afferma l’ex presidente della Camera - Le istituzioni internazionali ci penseranno due volte prima di prendere per buone le affermazioni del presidente Conte. E voi sareste i patrioti? State esponendo l’Italia al pubblico ludibrio”. (Roc – 11  dic)

   

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