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'Ti tasi sempre. Ti parli mai':
i Veneti in Brasile
all’epoca dei totalitarismi

'Ti tasi sempre. Ti parli mai': <br> i Veneti in Brasile <br> all’epoca dei totalitarismi

L’Associazione Padovani nel Mondo con il patrocinio del Comune di San Giorgio in Bosco (Padova) ha organizzato per martedì 18 dicembre alle 21 presso la Sala Oriana Fallaci di Villa Anselmi (Piazza Manzoni 4 – San Giorgio in Bosco) la presentazione del libro “Ti tasi sempre. Ti parli mai ” a cura di Catia Dal Molin.  Interveranno Manuela Lanzarin, Assessore ai Servizi Sociali Regione Veneto, Manauela Stocc, Assessore alla Cultura Comune San Giorgio in Bosco, Anil Celio, Presidente Associazione Padovani nel Mondo, Don Elia Ferro, Direttore  Ufficio diocesano Pastorale dei Migranti.

Emigrare da italiani e vivere da brasiliani nel Brasile Meridionale all’epoca dei totalitarismi (1938-1945). Il libro di Catia Dal Molin racconta la storia, praticamente sconosciuta, delle tribolazioni patite dai nostri ex connazionali nel Rio Grande do Sul, fra il 1938 il 1945, sotto il regime di Getúlio Vargas.

IL LIBRO Alla fine dell’Ottocento, in un travagliato momento di transizione storica, migliaia di italiani attraversarono l’Oceano alla ricerca di lavoro e di una vita migliore. Molti di essi, di origine veneta, si insediarono nel Brasile del sud, dove portarono la propria lingua, assieme a cultura e tradizioni. Lì fondarono, tra le altre, le città di Nova Bassano, Nova Treviso, Nova Venezia…

Dopo il 1938, con il governo di Getúlio Vargas, gli emigrati e i loro discendenti furono colpiti da severe restrizioni e punizioni, perché considerati appartenenti a stati politicamente contrari al regime. Fu soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il Brasile dichiarò guerra ai Paesi dell’Asse, che la pressione si fece più intensa. Ci fu un susseguirsi di episodi contro gli italiani e i loro discendenti: carcerazioni, rivolte, distruzioni… La tensione e la paura erano costanti!

La formula “Ti tasi sempre”, allora molto usata dai nostri ex connazionali, invitava a stare zitti, poiché con il silenzio si potevano forse evitare denunce, rappresaglie e prigione. L’espressione “Ti tasi sempre” veniva ripetuta pure ai bambini, per far loro capire che, non sapendo ancora parlare in portoghese, era meglio tacere. Questo modo di dire, “Ti tasi sempre”, può allora essere usato oggi per raccontare le frustrazioni e le angosce patite in quegli anni dalle popolazioni di origine veneta.

Una missione, quella del recupero di tale memoria, che si è posta Catia Dal Molin, curatrice e coautrice del volume Ti tasi sempre. Ti parli mai (EAB, 2018) in libreria dalla prossima settimana: un’opera dedicata all’emigrazione veneta nel Rio Grande do Sul, ma anche un lavoro di “riesumazione storico-culturale” -come ricorda Gianni Posocco nella prefazione- che offre al lettore preziose informazioni su un periodo poco noto, ma pur sempre parte integrante della travagliata epopea delle nostre genti in Sud America.

 L'AUTRICE CATIA DAL MOLIN  Italo-brasiliana, è nata a Santa Maria, nel sud del Brasile, e vive in Italia da undici anni. Laureata in Storia Specialistica all’Università Francescana di Santa Maria, ha realizzato e diretto per dieci anni Conheça a Quarta Colonia. La terra dei nostri nonni, programma di cultura italiana di Radio Imembui. Dal 1997 studia gli effetti della Seconda Guerra Mondiale sulle comunità del Brasile meridionale. È autrice del libro Senza ritorno: a emigração italiana no Brasil (2004) e curatrice del volume Mordaça Verde e Amarela: imigrantes e descendentes no Estado Novo (2005), nonché del relativo film-documentario. Il volume Ti tasi sempre. Ti parli mai sarà presto pubblicato anche in Brasile in una versione bilingue talian-italiano, alla quale hanno collaborato i Distretti Rotary 2060 (Tre Venezie e Alto Adige) e 4700 (Rio Grande do Sul). (PO / Gil -1 dic)

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