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direttore Paolo Pagliaro

L’amore dei giovani
per la parola

L’amore dei giovani <BR> per la parola

di Paolo Pagliaro

(14 dicembre 2018) “Ave, o rima! Con bell’arte/ Su le carte/ Te persegue il trovadore;/Ma tu brilli, tu scintilli,/Tu zampilli,/Su del popolo dal cuore”.  Ci sono anche questi versi di Carducci, l’Ode alla Rima, lungo la strada percorsa da Anastasio, il rapper napoletano che ieri sera con il suo repertorio di rime imprevedibili, travolgenti e mai banali ha vinto la dodicesima edizione di X Factor, il talent show più amato dai giovani. La critica lo ha definito paroliere straordinario, la migliore penna mai sentita in un programma musicale, e ne ha elogiato più le capacità di scrittura che le doti canore.  La scrittura è, d’altra parte, un elemento fondamentale del rap, genere musicale che vive di una sequenza di versi molto ritmati, incentrati su tecniche come rime baciate, assonanze e allitterazioni.

L’amore dei giovani per la parola e per la rima è un fenomeno che rallegra, e che smentisce molti pregiudizi sulla presunta afasia degli adolescenti. Non si tratta solo di Anastasio e dei 48 milioni di televoti collezionati da X Factor. 

Ci sono anche le molte adesioni all’iniziativa digitale di due ragazzi - Jacopo Parodi, genovese, e Luana Di Dio, fiorentina, entrambi 19enni - che ogni giorno su Twitter postano la prima terzina di ciascun canto della Divina Commedia letta da Vittorio Sermonti e raccolta da Emons Edizioni in un cofanetto di audiolibri. Attraverso l’hashtag #tempodiDante si partecipa a una conversazione che in questi giorni riguarda il XVI canto del Paradiso. Questa meravigliosa inattualità – ha scritto Pierluigi Battista sul Corriere - potrebbe far cambiare idea ai detrattori dei social.

(© 9Colonne - citare la fonte)