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direttore Paolo Pagliaro

C’è un bel po’ di lavoro
che cerca lavoratori

C’è un bel po’ di lavoro <br> che cerca lavoratori

di Paolo Pagliaro

(19 dicembre 2018) E’ stato pubblicato in questi giorni uno studio della Banca d’Italia che misura l’economia dei lavoretti, la gig economy. Sono occupazioni come le consegne a domicilio di cibo, l’utilizzo della propria auto per servizio taxi, l’attività di baby-sitter di una sera, le ripetizioni private o le riparazioni casalinghe effettuate di volta in volta su richiesta di clienti differenti. Grazie alle piattaforme digitali che mediano l’incontro tra la domanda e l’offerta, la gig economy è un fenomeno in crescita, e nei mesi scorsi si è guadagnato le prime pagine dei giornali per le proteste dei rider e l’intervento del governo. Ma è un fenomeno che resta comunque di dimensioni assolutamente marginali. La Banca d’Italia stima che gli addetti al settore delle consegne di cibo a domicilio nel nostro paese siano 7.650, pari allo 0,037% del totale degli occupati.
Diverso è l’impatto di altri numeri, come quello - apparso oggi in un grafico del Sole 24 Ore - secondo cui in Italia si registra una carenza di manodopera del 37% rispetto al fabbisogno. E’ un dato di sintesi confermato dal recente sondaggio che il gruppo Manpower ha condotto su un vasto campione di aziende. Mancano operai e tecnici specializzati, ingegneri, informatici, programmatori, sistemisti, addetti alle vendite. Secondo altre ricerche, a fronte di circa 3 milioni di disoccupati ufficiali, in Italia ci sono oltre un milione di posti disponibili. E’ il grande paradosso di un paese che si appassiona alle vicende sindacali degli studenti che consegnano la pizza e ignora il disastro del lavoro che potrebbe esserci e non c’è per l’inefficienza del sistema formativo.

(© 9Colonne - citare la fonte)