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direttore Paolo Pagliaro

Migone, ‘Beethoven non è un cane’

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Migone, ‘Beethoven non è un cane’

PAOLO MIGONE TORNA IN SCENA CON “BEETHOVEN NON È UN CANE”

Il comico toscano Paolo Migone torna in scena nei teatri italiani con lo spettacolo “Beethoven non è un cane”, proseguendo la tournée iniziata lo scorso ottobre. Quattro speciali appuntamenti: 15 marzo al Cinema Teatro Alessandrino di Alessandria, il 23 marzo presso l’Auditorium di Lodi, l’ 8 aprile al Teatro Brancaccio di Roma e il 4 maggio al Palacreberg di Bergamo. Tredici nuove date nei teatri italiani per uno spettacolo diretto da Daniele Sala che mira a far conoscere agli spettatori la musica classica in una veste inedita. Paolo Migone parlerà di Lei, della sua forza, della sua dolcezza. Racconterà i grandi compositori del passato, da Bach a Mozart, passando per Beethoven, attraverso aneddoti, curiosità e dettagli insoliti e inusuali, con l’ironia che lo contraddistingue da sempre. “Beethoven non è un cane” è uno spettacolo sulla musica e per la musica classica: un coraggioso tentativo di avvicinare il pubblico ad un mondo visto sempre da lontano come noioso e a tratti poco comprensibile. Paolo Migone prova e riesce ad incuriosire ed affascinare, stimolando lo spettatore ad andare oltre e, magari, voler approfondire la conoscenza, per capire che Beethoven non è solo il nome di un simpatico cane…ma molto di più. (red)

PABLO&PEDRO IN SCENA CON "IO E TU"

Tornano sul Palcoscenico del Teatro Tirso de Molina di Roma (via Tirso, 89)  Pablo & Pedro con lo spettacolo più divertente della stagione: "Io e tu"  con la partecipazione di Carlotta Rondana. Lo spettacolo andrà in scena dal 23 gennaio al 17 febbraio. In tempi di crisi, come arriva a fine mese una famiglia malavitosa di provincia se nessuno ha più i soldi per pagare il pizzo? E’ questa la domanda che assilla Luca, Flavio, Ezio e Nadia che, per una serie di tragicomici eventi, si ritrovano a capo di una cosca mafiosa in bancarotta e con un forte debito nei confronti di una famiglia rivale. Pagare o morire, non hanno scelta. Il tempo stringe e serve una soluzione. Le menti dei nostri sciagurati protagonisti partoriscono le idee più disparate: una rapina? No, le attività sono tutte chiuse. Un sequestro di persona? Nemmeno, nessuno ha i soldi per pagare il riscatto. Forse l’unica soluzione è una fuga cervelli, emigrare. Poi, l’illuminazione di Nadia: chi è che storicamente non ha mai patito alcun tipo crisi? La Chiesa ovviamente, bisogna colpire loro. Prenderanno i tesori del monastero del paese. I ritmi serratissimi dei dialoghi e i continui colpi di scena ci condurranno a scoprire come, in un succedersi ininterrotto di situazione comiche e paradossali, i nostri protagonisti si troveranno per le mani un bene inestimabile, molto più prezioso di qualsiasi tesoro e in quanto tale, ambito da molti. Alla fine ci sarà da chiedersi chi siano i buoni e chi i cattivi. (PO / red)

 

ROMA FRINGE 2019, AL VASCELLO LA FINALE CON I 4 SPETTACOLI DELL'ANNO

Dopo 21 giorni di spettacolo con 36 debutti per un totale di 108 repliche, il 28 gennaio 2019 al Teatro Vascello si svolgerà la finale nazionale della settima edizione del Roma Fringe Festival, con i 4 spettacoli più apprezzati dalla rete dei teatri indipendenti italiani di Zona Indipendente, e con Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Manuela Kustermann, Ulderico Pesce, Valentino Orfeo, Ferruccio Marotti, Giorgio de Finis, Pasquale Pesce. Dal 7 gennaio, il Roma Fringe Festival ha portato alla Pelanda un’offerta di spettacoli varia e attenta alle nuove drammaturgie, strutturando una proposta aperta alla città e composta da realtà provenienti da Italia, Gran Bretagna, Svizzera e Israele. Gli spazi dell’ex Mattatoio di Roma hanno ben accolto la proposta artistica del Fringe romano, confermando la vocazione performativa dello spazio nel segno dell’indipendenza che il festival quest’anno più che mai ha avvalorato come sua vocazione. "Indipendente è una parola chiave di questa edizione" ha spiegato il direttore artistico Fabio Galadini “perché da questo concetto abbiamo creato, grazie all’adesione di 14 teatri in tutta Italia, a partire dal prestigioso Teatro Vascello di Roma, un circuito che abbiamo chiamato Zona Indipendente. Una rete di 14 teatri che ospiteranno nella stagione 2019/2020 lo spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019. Questo, insieme alla possibilità di partecipare a uno dei fringe mondiali, è un premio, che al di là di riconoscimenti o titoli rappresenta in concreto una seria opportunità per l’artista o la compagnia vincitrice di far conoscere il proprio lavoro”. Sono stati proprio i direttori artistici degli spazi indipendenti da tutta Italia a decretare i 3 finalisti che si esibiranno il 28 gennaio 2019 al Teatro Vascello di fronte al pubblico e a una giuria di qualità composta da Manuela Kustermann, Flavia Mastrella, Antonio Rezza, Ulderico Pesce, Valentino Orfeo, Ferruccio Marotti, Giorgio de Finis e Pasquale Pesce.  Appuntamento con la finale del Roma Fringe Festival il 28 gennaio al Teatro Vascello di Roma

 

AL TEATRO VITTORIA DEBUTTO DI MELAMPO DI ENNIO FLAIANO, REGIA DI MASSIMO DE ROSSI

Dal 24 gennaio al 10 febbraio il Teatro Vittoria di Roma (Piazza S.Maria Liberatrice 10,  Testaccio) ospiterà il debutto romano della nuova produzione Attori e Tecnici per la regia di Massimo de Rossi: “Melampo”. Lo spettacolo è tratto dalla sceneggiatura originale (con la supervisione di Rosetta Flaiano) cui Ennio Flaiano lavorò dal 1966 al 1967 e che ne riflette esattamente la storia, le situazioni e i dialoghi.  Melampo è una trasparente favola moderna, venata di autentica comicità ed ironia graffiante. Una commedia autobiografica che Flaiano iniziò a scrivere durante il suo soggiorno in America pensando di farne un film con la Warner Bros.  Una commedia americana (non commedia all'italiana) scritta da un italiano "particolare" come Flaiano.  I principali protagonisti della commedia sono Giorgio, uno scrittore italiano momentaneamente in America per motivi di lavoro e Liza creatura tutta "bellezza e confusione" ex modella, ex dilettante di pittura, ex snob preoccupata di apparire sempre a suo agio. Liza, nel tentativo di rendere i rapporti umani più semplici e spontanei, si "trasforma" lentamente in cane. Si libera nella vitalità di un giovane animale, e così "annullandosi" finisce per diventare una presenza insostituibile nella vita dell'uomo. Se Giorgio rappresenta la ragione, il dubbio, la nevrosi dell'intellettuale che non riesce più a dare un senso alla realtà, Liza tenta un nuovo linguaggio, quello della gioiosa adesione all'istinto, alla pura fisicità. La psicologia della coppia, i rapporti con l'ambiente, la solitudine, la ricerca di nuovi equilibri: l'apologo di Flaiano non fornisce risposte ma le moltiplica in un gioco di specchi sempre dominato da un'intelligenza ironica e inquieta. Questa versione per il teatro vuole anche essere un affettuoso omaggio a Ennio Flaiano: lo facciamo con tutto il rispetto e la discrezione necessaria a non forzare troppo quella che fu la sua innata caratteriale riservatezza, la sua accesa sensibilità. In occasione del centenario della nascita di Ennio Flaiano, nel 2010, Massimo De Rossi presentò un'edizione ridotta del MELAMPO al Teatro India per lo Stabile di Roma.  Sul palcoscenico del Teatro Vittoria dal 24 gennaio al 10 febbraio 2019, l'edizione completa e mai rappresentata. Con questo spettacolo De Rossi continua il suo personale percorso teatrale sul tema Letteratura-Cinema-Teatro iniziato anni fa con Landolfi, Gadda, Savinio fino ad oggi con Weigel, Flaiano e in futuro con Moravia e una sceneggiatura inedita (comica) di Pirandello.

ENNIO COLTORTI IN “IL SOGNO DI NIETZSCHE”

Per il terzo anno consecutivo, con un totale di 40 repliche, al Teatro Stanze Segrete di Roma (via della Penitenza, 3) dal 29 gennaio al 10 febbraio torna in scena “Il Sogno di Nietzsche”, di Maricla Boggio, con la regia di Ennio Coltorti e insieme a lui in scena Adriana Ortolani e Jesus Emiliano Coltorti. Negli spazi trasformanti del teatro di Via della Penitenza con “Il Sogno di Nietzsche” Ennio Coltorti dà forma scenica a uno degli spaccati di vita più interessanti di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, ponendo al centro della narrazione il ruolo fondamentale della figura femminile di Lou Salomè e quindi dell’influenza che la donna ebbe sul pensiero dell’autore di ‘Ecce homo. Come si diventa ciò che si è’. Tratto dalla sua autobiografia filosofica, che rivela al mondo un travaglio e una disperazione unica in quella che è considerata una delle più complesse opere del diciannovesimo secolo, il testo restituisce allo spettatore una fetta di vita di Nietzsche e la sua utopia sentimentale in uno spazio suggestivo e dalle doppie dimensioni sceniche, mostrando “da dentro” a ogni singolo spettatore la sfida che vide Nietzsche alle prese con filosofia, amore e amicizia. L’intesa fra Nietzsche e Lou Salomè in un’epoca in cui le donne sono confinate all’ambito familiare, è perfetta. Ma Lou intende realizzarsi attraverso lo studio in una sorta di paritaria collaborazione non sbilanciata da rapporti sessuali. Il progetto è assecondato da Paul Rée, scrittore di vivace personalità, confidente di lei quanto del filosofo, il cui amore rimane segreto per non contrastare la volontà dell’amica. In preda a visioni allucinatorie il tormentato filosofo tedesco rivive momenti che hanno segnato la sua gioventù: l’affascinante Lou Salomè e il triangolo con l’amico Paul Rée finalizzato allo studio ma percorso da inconfessati desideri sessuali. In un delirio crescente di creatività e follia finisce, alla conclusione della sua vita, per immedesimarsi nell’umanità tutta dichiarando di sentirsi infiniti personaggi: re, imperatori, perfino il principe Umberto fino a quell’Anticristo in cui, in contraddizione con se stesso, ammira il Cristo sulla croce che mette davvero in atto l’amore. Il Sogno di Nietzsche è in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma, Via della Penitenza 3, dal 29 gennaio al 10 febbraio dal martedì al sabato alle 21, domenica alle 19. (18 gen - red)

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